La vicenda del palasport finisce sul tavolo del commissario straordinario, Giuseppina Ferri. La struttura nei giorni scorsi danneggiata dal maltempo necessita di nuove opere al fine di garantire l’utilizzo. E’ quanto chiesto alla Ferri dalla società, l’Associazione Pallavolo Agnone, che da anni gestisce l’impianto portando avanti tutta una serie di attività. A riguardo lunedì scorso i massimi dirigenti del sodalizio hanno incontrato in Comune la Ferri che, di pari intesa con i responsabili dell’ufficio tecnico, si è detta disposta ad investire fondi per sanare i danni registrati all’esterno.
In tal senso nei prossimi giorni verrà chiesto un preventivo a ditte del posto che dovranno eseguire i nuovi lavori. Va ricordato che il PalaBelsito è l’unico impianto indoor presente in città capace di ospitare gare sportive ed eventi (saggi, convegni, feste studentesche, concorsi, ecc.) di una certa portata. Contrariamente bisognerà far ricorso alle palestre degli istituti scolastici (Itis e Liceo Scientifico) in capo all’ente Provincia. Al momento quest’ultima ipotesi non è presa in considerazione e si spera che passata l’emergenza pandemia si possa tornare ad utilizzare l’impianto in località Tiro a Segno. Parallelamente rilanciata l’idea progettuale di realizzare un nuovo palasport che dovrebbe nascere sulle macerie di quello attuale. In merito a ciò si attende il mutuo da circa un milione di euro che la vecchia amministrazione ha chiesto a “Sport e Salute”, l’azienda pubblica italiana, già Coni, la quale si occupa dello sviluppo dello sport nel Paese fino a poco tempo fa presieduta dall’agnonese, Rocco Sabelli.
Nel frattempo ad intervenire sul caso palasport il campione di volley, Stefano Patriarca, campione d’Italia con la Lube Macerata, vincitore della Coppa Italia con la maglia del Siena e già nel giro della nazionale. Alla vigilia delle prossime comunali, Patriarca sprona gli amministratori che verranno ad agire fattivamente.
“Non sono un politico e non ho alcuna intenzione di candidarmi ma credo di avere i titoli per spendere qualche parola su una struttura da dove è iniziata la mia carriera professionale nel volley che conta. Un palazzetto in queste condizioni è una vergogna per la nostra comunità, un insulto ad un luogo capace di catapultare per la prima volta il Molise nel panorama pallavolistico nazionale con la storica promozione dell’allora Drink Cup in serie A2 (campionato poi disputato a Vasto per le arcinote carenze strutturali dell’impianto altomolisano). Non vi elenco le molteplici opportunità che una nuova e polivalente struttura potrebbe portare alla nostra comunità e al suo hinterland. Mi auguro che i nuovi amministratori prendano seriamente in carico questa proposta, quella di un ragazzo un pò ‘stagionato’ che venti anni fa mosse i suoi primi passi all’interno di quell’impianto. Non vi nascondo inoltre che sarei pronto a tornare e dare il mio apporto allo sport locale”.