Militari del NIPAAF del Gruppo Carabinieri Forestale di Chieti hanno operato il sequestro preventivo di un’area di 3.600 metri cubi di rifiuti inerti (circa 5.600 tonnellate, assumendo come peso specifico del rifiuto 1,6 tonnellate a metro cubo), addossati e compattati su un’area dell’estensione di circa 1.200 mq (altezza terrapieno oltre 3,00 metri).
L’area, sita in agro di Ari, risultata priva di pavimentazione impermeabile e di sistemi di canalizzazione, raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia e delle acque industriali, era stata originariamente autorizzata per il trattamento ed il recupero di materiale edile, ma nel corso degli anni è diventata un ricettacolo di inerti provenienti da demolizioni, sì da costituire una vera e propria discarica non autorizzata: infatti, ai sensi dell’art. 2 comma 1 lett. g) del D.L.vo 13 gennaio 2003, nr. 36 si definisce discarica: “area adibita a smaltimento dei rifiuti mediante operazioni di deposito sul suolo o nel suolo, compresa la zona interna al luogo di produzione dei rifiuti adibita allo smaltimento dei medesimi da parte del produttore degli stessi, nonché qualsiasi area ove i rifiuti sono sottoposti a deposito temporaneo per più di un anno. Sono esclusi da tale definizione gli impianti in cui i rifiuti sono scaricati al fine di essere preparati per il successivo trasporto in un impianto di recupero, trattamento o smaltimento, e lo stoccaggio di rifiuti in attesa di recupero o trattamento per un periodo inferiore a tre anni come norma generale, o lo stoccaggio di rifiuti in attesa di smaltimento per un periodo inferiore ad un anno”.
Gli indagati rischiano la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro, oltre alla confisca dell’area sottoposta a sequestro.
L’attività del NIPAAF si inserisce all’interno di un piano di controlli mirati che, oltre a salvaguardare direttamente l’ambiente ed il paesaggio, in via mediata consente di portare alla luce condotte delittuose che danneggiano anche gli imprenditori che investono ingenti risorse economiche per tutelare le matrici ambientali.