RICEVIAMO da Vincenzo Cimino, consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, e pubblichiamo:
Gentile direttore,
su segnalazione di numerosi giornalisti, sono venuto a conoscenza di un sito che appare in tutta evidenza, una testata telematica. Ne ha le medesime caratteristiche, ne utilizza i termini, le impostazioni grafiche e persino gli strumenti tecnologici sono prettamente riconducibili all’esercizio della professione giornalistica, la quale come ben sai, è regolata da leggi, contratti, sentenze. In particolar modo, oltre a combattere l’esercizio abusivo della professione, gli Ordini regionali (e qualsiasi iscritto) è tenuto a fare segnalazioni, per evidenziarne notizie di reato o il sospetto di una notizia criminis. Ad ogni buon conto, il proliferare di forme “piratesche” di siti, blog che imitano e tendono a camuffare veri e propri giornali telematici (intascando pubblicità), rappresenta un fenomeno diffuso, ma che nessuno deve e può ignorare. Per la salvaguardia del lavoro giornalistico, per gli interessi degli editori, per il rispetto dell’informazione e la tutela dei beneficiari, vale a dire i fruitori del servizio. Da anni, oramai, non solo adulti, ma anche e sempre più spesso minori, cadono ingenuamente nella trappola di siti gratuiti che, spacciandosi per testate, alla fine non rispettano le norme creando confusione, malcontento e discriminazione. Non me ne voglia qualche giovane audace termolese, ma le leggi vanno rispettate. Questi cialtroni come si difendono? Con il concetto di libera espressione del pensiero, con la parola documentario, con il termine generico di video, con la ingenuità del “non sapevo”: ebbene, questi abusivi sono stati avvisati. Che studiassero, che facessero gli esami di stato, che facessero la gavetta, che seguissero il percorso stabilito da leggi e regolamenti. Per questi motivi ho allertato l’Ordine dei Giornalisti del Molise e chiesto l’avvio di un esposto alla Procura della Repubblica di Larino.
Vincenzo Cimino
Consigliere nazionale Odg