POGGIO SANNITA – Sono passati quasi quattro anni dal giorno delle ultime elezioni amministrative a Poggio Sannita, elezioni che si conclusero con una vittoria schiacciante della lista capeggiata dall’attuale sindaco. Una marea di consensi, quasi il 90 per cento, un risultato senza precedenti con tante promesse e tante aspettative. Ora, a soli quattro anni di distanza, una doverosa presa di coscienza non può esimere nessuno dal considerare l’operato di questa amministrazione come fallimentare. Non soltanto sono mancati i risultati attesi (facile da prevedere), ma neppure si sono gettate le basi per costruire qualcosa di buono per il futuro. Una presenza impalpabile. La verità è sotto gli occhi di tutti: Poggio Sannita è oggi un paese senza spinta vitale, un paese agonizzante, divenuto il fanalino di coda tra i piccoli centri dell’Alto Molise. Più volte, spinto unicamente dall’amore che nutro per il posto dove sono nato, ho invocato – inascoltato – le dimissioni del sindaco che, avrebbero potuto mettere fine a questa rovinosa fase; ora confido che la prossima tornata amministrativa si concluda in modo diverso e sappia donare un nuovo volto al paese. A tale fine, mi corre l’obbligo di rivolgere un appello a tutti affinché abbia inizio una profonda riflessione sullo stato del nostro paese che possa porre le basi per un nuovo progetto. È necessario che si uniscano le forze migliori, che si mettano a disposizione competenze e professionalità per cercare di dare vita alle residue speranze di costruire un qualcosa di nuovo. In questo panorama tetro, è però doveroso segnalare che nonostante tutto, ancora oggi tanti manifestano interesse, impegno e volontà di cambiare le cose. C’è – anzi – chi ha già manifestato la propria disponibilità ad impegnarsi in prima persona, mettendo a disposizione la propria competenza affinché si avvii un nuovo – virtuoso – ciclo. L’auspicio è che l’appello sia raccolto e che nel contempo, l’attuale sindaco maturi la consapevolezza di quello che è accaduto. Poggio Sannita non merita di versare in queste condizioni, merita ben altro!
Tiberio La Rocca