AGNONE – Il nostro editoriale sulla inutile visita elettorale al “Caracciolo” della onorevole Venittelli ha indispettito i giannizzeri del Pd locale, come era ovvio. La cosa singolare però è che tra i giannizzeri ci sia anche don Francesco Martino. Commentando il nostro editoriale l’ex cappello del Caracciolo, sveste la talare e indossa la toga trasformandosi nell’avvocato difensore d’ufficio dell’onorevole sconosciuta.
Scrive stizzito don Martino:
“Ieri è venuta l’onorevole Laura Venittelli ad Agnone per incontrare semplicemente, come ha fatto spesso in questi cinque anni, le realtà del mondo produttivo locale, gli ospedalieri, le attività sociali. Mi ha impressionato il commento banale e trito di Greco che ancora sto aspettando ancora da 5 anni per un confronto sulla sanità e di Francesco Bottone, demagogia allo stato puro e ovvietà banale: ogni cinque anni si fanno vedere. La colpa forse è che non è stato mai pubblicizzato quello che l’onorevole ha fatto qui: a parte le molte visite private e gli interessamenti a diversi problemi concreti di Agnonesi per trovare soluzioni, è venuta spessissimo ad Agnone anche per preparare l’interrogazione parlamentare a favore del Caracciolo, incontrando anche il Cittadino C’è e gli esponenti locali del suo partito, ha risolto problemi ad aziende locali in merito ai noccioleti come Labbate e Mazzotta, ha cercato di promuovere l’agroalimentare locale portando il Caseificio Di Nucci alla Camera dei Deputati, si sta interessando per un problema della Polisportiva, a livello culturale ha promosso il Convegno su Aldo Moro con il Centro Studi, per non contare le volte che è venuta dal 2012 in forma privata per problemi piccoli di qualcuno… va Bene, siamo in campagna elettorale… si può criticare politicamente, ma denigrare senza conoscere e senza fondamento no… purtroppo le persone serie pagano sempre dazio, mentre chi la spara con qualunquismo, superficialità e sfascismo viene seguito ed osannato. Invece questo dovrebbe essere la prova che il vero pericolo da cui guardarsi sono proprio questi politici e questo modo di fare giornalismo distorcendo la realtà per pregiudizio e tifoseria. Il 4 marzo NON FACCIAMOCI ANCORA UNA VOLTA MALE, per favore: cerchiamo di vivere, non di suicidarci….”.
Francesco Bottone