Già il sindaco Paglione ha sparato a zero sulla Provincia di Isernia, denunciando l’inesistenza del piano neve rispetto ad una modesta nevicata. A rincarare la dose è il consigliere comunale di Capracotta, Alessio Comegna, delegato alle frazioni. Perché proprio nelle frazioni, questa mattina prima dell’alba, si sono registrati i maggiori problemi per quanto riguarda la viabilità.
«Poca neve, ma comunque la bufera che ben conosciamo noi di Capracotta crea accumuli sulla carreggiata che vanno rimossi per tempo al fine di garantire la percorribilità sulle strade provinciali. – tuona il consigliere Comegna – I mezzi della Provincia di Isernia non ci sono, nessuno li ha visti, ma soprattutto l’ente non autorizza i privati ad operare. Il risultato è quello che abbiamo vissuto questa mattina sul tratto Capracotta-Guadoliscia: auto bloccate in attesa di un mezzo provinciale che non è mai arrivato. Questo è accaduto alle cinque e mezza del mattino, perché è a quell’ora che i lavoratori escono di casa per raggiungere il proprio posto di lavoro ed è allora che serve avere strade libere dalla neve e percorribili, non alle nove del mattino quando ormai anche gli alunni hanno raggiunto le scuole».
Riassumendo: la Provincia ha pochi mezzi e non riesce a coprire tutta la rete viaria provinciale, soprattutto in Alto Molise dove serve di più; come se non bastasse, la stessa Provincia di Isernia, probabilmente per motivi di cassa, non ha autorizzato i privati ad intervenire. Risultato: paralisi totale della viabilità nel tratto più in quota, quello Capracotta – Guadoliscia.
«Come amministrazione non siamo stati a guardare e non siamo qui solo a lamentarci, perché noi siamo abituati a risolvere i problemi, non a crearne. – continua il consigliere Comegna – E infatti abbiamo mandato un mezzo comunale ad operare sulla provinciale, proprio per liberare i tanti lavoratori bloccati permettendo loro di raggiungere il posto di lavoro. Abbiamo avvisato anche i Carabinieri dell’accaduto, ma non può essere sempre il Comune di Capracotta a sopperire alla inefficienza della Provincia, accollandosi anche dei rischi non dovuti tra l’altro».