Un’antica tradizione riportata in vita dall’associazione culturale Centro Italico Safinim. In passato ogni frazione di Schiavi di Abruzzo accendeva, la serata della Vigilia, una farchia, un fuoco sacro e apotropaico, per scaldare il Bambinello secondo i credenti e per scacciare gli influssi negativi per i superstiziosi.
E per l’edizione di quest’anno, la prima dopo lo stop imposto dalla pandemia, l’associazione Safinim ha voluto aggiungere alla magia del fuoco la suggestione del suono delle zampogne e delle ciaramelle. Una serata, quella di ieri, alla riscoperta delle antiche tradizioni e finalizzata a riconquistare quella normalità tanto agognata nell’era Covid.
E la suggestione del fuoco delle farchie di Shiavi non è sfuggita agli osservatori di Agnone che stanno lavorando , insieme ad altre comunità tra Abruzzo e Molise, alla creazione di una “Rete dei fuochi cerimoniali“.