• News
  • Il libro sull’arcivescovo Nuzzi in Argentina, nella terra di Papa Francesco

    Riceviamo e pubblichiamo. 

    Il Libro “La Fede e la Carità dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Antonio Nuzzi” è stato realizzato, su iniziativa dell’Arcivescovo Metropolita di Campobasso – Bojano, S.E. Mons. GianCarlo Maria Bregantini, per onorare la memoria dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Antonio Nuzzi.

    Il Libro, dell’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano a cura della Giornalista Rita Carla Codispoti, Responsabile delle Comunicazioni Sociali dell’Antica Cattedrale della Città di Bojano dall’anno 2008, nominata dall’Arciprete Don Rocco Di Filippo, Parroco dell’Antica Cattedrale, di 734 pagine, è edito da AGR Editrice (Arti Grafiche La Regione), rappresentata dal Titolare Gianfranco Galati di Campobasso.

    L’Opera è stata presentata il 29 aprile 2018 nell’Antica Cattedrale, alla presenza dell’Arcivescovo Bregantini, dell’Arciprete Don Rocco Di Filippo, degli altri Parroci della Città di Bojano, Don Alessandro Iannetta, Don Giovanni Di Vito, dei Parroci dell’Area Matesina, Don Nicola Giannantonio e Don Luigi Astarita, di Don Michele Stasio e di altre Autorità Ecclesiali, Civili e Militari.

    Il Libro a fine aprile ha ricevuto un Riconoscimento da Papa Francesco, agli inizi di agosto è giunta una Lettera di Ringraziamento per il lavoro svolto anche da S.Em. il Cardinale Angelo Scola, con una Lettera del 28 ottobre scorso il Presidente della Fondazione Carlo Maria Martini, Padre Carlo Casalone SJ, medico Gesuita, membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha comunicato che il Libro è stato inserito nella Biblioteca della Fondazione del Cardinale.

    Il 26 novembre è giunta un’altra Lettera alla Giornalista Bojanese, da S.E. Mons. Oscar Domingo Sarlinga, Vescovo emerito di Zárate-Campana, Missionario nella Diocesi di Azul, Provincia di Buenos Aires, Argentina, proprio da dove viene Papa Francesco, che quando è stato Arcivescovo di Buenos Aires ha pensato ad un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione.

    “Mons. Sarlinga conosce molto bene Papa Francesco – ha spiegato la Giornalista Rita Carla Codispoti – perché è stato il secondo Vescovo consacrante nella Cerimonia della Sua Ordinazione Episcopale, da Arcivescovo di Buenos Aires e già Cardinale; Mons. Sarlinga ha origini Molisane, i suoi bisnonni erano di Pietrabbondante (Isernia), Donato Zarlenga e Pasquala Sforza, che emigrarono in Argentina, come mi ha raccontato, l’ufficio di immigrazione cambiò il cognome e poi il Ministero degli Interni con un Decreto ha riconosciuto che fossero lo stesso cognome e la stessa discendenza, mentre gli altri antenati del Vescovo Argentino erano di Somma Lombarda e del Piemonte, ed anche Papa Francesco è figlio di emigranti piemontesi”.

    “I Vescovi dell’Argentina, tra loro Mons. Sarlinga, hanno incontrato Papa Francesco il 2 maggio scorso per la Visita “ad Limina Apostolorum” – ha dichiarato la Giornalista Codispoti – con loro c’era S.E. Mons. Oscar Vicente Ojea, Vescovo di San Isidro e Presidente della Conferenza Episcopale Argentina (CEA), incarico ricoperto dall’allora Arcivescovo di Buenos Aires, oggi Papa Francesco, dal 2005 al 2011, e Mons. Sarlinga è stato membro, nella Conferenza Episcopale Argentina, del Consiglio per gli affari giuridici, della Commissione per i ministeri, della Commissione per la Pastorale Sociale e della Commissione per l’Ecumenismo e il dialogo con l’Ebraismo, l’Islam e le altre religioni;  “il Santo Padre desidera che noi argentini sappiamo che sta pensando a una Visita Pastorale nella sua terra natale”, ha affermato recentemente Mons. Ojea”.

    “Grazia e Pace. Ho finito di leggere la Sua Opera sull’Arcivescovo Nuzzi, ed ho visto con molto piacere anche la notizia che riguarda l’inserimento del Libro nella Biblioteca della Fondazione del Cardinale Carlo Maria Martini. Faccio eco di questa frase di Papa Francesco – si legge nella Lettera scritta da Mons. Sarlinga – che Lei ha riportato fedelmente nelle Sue dichiarazioni: “La memoria dei Padri é un atto di giustizia”. È veramente un atto di giustizia, e di carità, direi, che Lei ha fatto realtà nel Suo Libro, che é come un “monumento” per quanto riguarda il tema, la memoria, la riconoscenza verso un grande Pastore, modello per me e per i miei confratelli Vescovi”.

    “Come Vescovo della Chiesa, avendo chiesto una tappa più direttamente missionaria, nelle periferie e “nelle frontiere”, mi sento profondamente toccato dall’esempio di Mons. Nuzzi, e come Argentino con doppia cittadinanza, essendo anagrafato da Cittadino Italiano a Pietrabbondante, Isernia, nel vostro meraviglioso Molise, non posso che sentire un legame di amicizia e di profonda riconoscenza verso l’Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Bojano, S.E. Mons. GianCarlo Maria Bregantini, figura di guida ecclesiale per la vostra Regione – scrive il Vescovo Argentino nella Sua Lettera – che é stato fautore della vostra Opera e della “memoria di giustizia e di carità” verso il grande Pastore Mons. Nuzzi, dimostrando sensibilità per la storia, per quel patrimonio che essa rappresenta e che noi dobbiamo custodire”.

    “Leggendo il Libro sull’Arcivescovo Nuzzi comprendiamo il senso della nostra missione di Pastori, la missione che ci ha affidato il Signore, e perché in fondo noi Vescovi dovremmo essere tutti “missionari di frontiera, delle periferie”, come chiede Papa Francesco. Sono lieto e onorato di aver fatto la Sua conoscenza, aver letto il Suo Libro che mi ha gentilmente inviato e spero pure che questa Testimonianza sul Pastore Nuzzi ci ispiri nella continuazione del Ministero Episcopale – conclude nella Lettera Mons. Sarlinga – e nel rapporto di giustizia e di carità con gli altri, nell’amore verso il prossimo, che l’Arcivescovo Nuzzi ha dimostrato nelle Sue opere. Grazie per la Sua Opera compiuta per il bene della memoria e della Chiesa, grazie all’Arcivescovo Bregantini per averla voluta. Mi saluti sentitamente l’Arcivescovo Bregantini, rimaniamo sempre uniti nella Preghiera e cooperiamo insieme alla fraternità umana”.

    “Ringrazio l’Arcivescovo Bregantini perché ha voluto che io portassi avanti questa Ricerca Storica ed Archivistica con risultati davvero importanti, perché “la Chiesa ama la Storia”, come ha detto Papa Francesco – ha concluso la Giornalista Bojanese – ringrazio Mons. Sarlinga per aver fatto sì che ora ci sia un ponte di comunione tra l’Argentina ed il nostro Molise, ed infine ringrazio mio Nonno materno, Carlo Domenico Maria Di Nunzio, alla sua epoca, unico barbiere della Città di Bojano, che emigrò in Argentina e lì imparò il famoso tango argentino, Mons. Sarlinga lo ha definito “un ambasciatore della Cultura Italiana”, come lo sono i nostri emigrati Italiani, io lo ringrazio per avermi trasmesso, attraverso mia Madre, quella passione e quella creatività fondamentali nel giornalismo”.

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.