• News
  • Lite in famiglia, il vicino chiama il 113: manette ai polsi per un abruzzese violento

    La Polizia di Stato è intervenuta per prestare ausilio ad una giovane donna pescarese aggredita dal compagno convivente. La Squadra Volante è stata allertata da un vicino di casa che, avendo sentito le urla e le richieste di aiuto della donna e rumori di oggetti in frantumi provenire dall’ appartamento, ha subito telefonato al 113. Sul posto, gli agenti hanno bloccato l’aggressore mentre continuava ad urlare e minacciare la compagna che presentava sul volto e sul collo segni evidenti della violenza fisica appena subita. L’appartamento presentava una porta divelta e in casa vi erano i due figli minori della coppia che piangevano terrorizzati. La donna è stata prontamente soccorsa e trasportata al Pronto Soccorso dove è stata medicata per contusioni multiple, lesioni al volto, collo, braccia e caviglie, con prognosi di 15 giorni salvo complicazioni. La Squadra Volante ha ricostruito l’accaduto applicando il protocollo operativo previsto a sostegno delle vittime di violenza: infatti a seguito di una futile discussione, la vittima è stata aggredita e picchiata con calci, schiaffi, pugni e morsi, alla presenza dei figli minori.

    Inoltre, gli operatori di polizia hanno appreso che l’uomo non era nuovo a condotte violente nei confronti della compagna. Infatti, in passato, la stessa aveva già subito lesioni personali per le quali aveva presentato querela, poi ritirata. Per questi motivi, l’uomo è stato tratto in arresto e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento