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  • Maxi evasione da venticinque milioni di euro, due denunciati

    Aveva spostato la sede legale della propria società, operante nel settore della raccolta di
    rifiuti non pericolosi, in Polonia al fine di evadere le imposte.
    Ma ciò non è bastato per ingannare le Fiamme Gialle della Compagnia di Chieti che hanno
    scoperto il raggiro ed al termine di una laboriosa attività di polizia tributaria hanno quantificato
    in oltre 25 milioni di euro la maggiore base imponibile sottratta a tassazione mediante la
    mancata fatturazione delle cessioni di rottami.
    Neanche la distruzione dell’impianto contabile è servita a fermare l’attività dei finanzieri che
    facendo ricorso all’incisivo strumento delle indagini finanziarie ed ai cosiddetti “controlli
    incrociati” hanno ricostruito meticolosamente il reale fatturato della società infedele.

    La società interessata dopo un breve periodo di circa due anni di vita operativa, pur avendo
    conseguito un volume d’affari consistente (8 milioni di euro), è stata ceduta, in prossimità
    della scadenza dei termini di presentazione delle dichiarazioni annuali, ad un soggetto
    “nullatenente” di nazionalità estera che ha trasferito, successivamente, la sede della stessa in
    Polonia.

    Tale operazione ha destato l’attenzione dei finanzieri i quali, a seguito di un’intensa e
    penetrante attività di intelligence, hanno acquisito elementi informativi tali da consigliare
    l’avvio di una verifica fiscale al termine della quale è stata accertata la maxi evasione
    perpetrata nell’arco temporale 2010 – 2013, e la responsabilità penale e fiscale dei due
    rappresentanti legali.

    Al fine di garantire la pretesa erariale è stata proposta alla competente Autorità Giudiziaria
    l’adozione della misura di sicurezza del sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni
    nella disponibilità degli indagati per un valore complessivo di circa 700 mila euro.

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