AGNONE – Medici in pensione richiamati al “Caracciolo”, don Martino: «Solo una soluzione tampone».
Un’operazione tappa buchi che non convince affatto e che nel lungo periodo non ha alcun senso. Una bocciatura su tutta la linea rispetto all’idea, partorita dall’assessore comunale Edmondo Amicarelli a colloquio nei giorni scorsi con il commissario alla Sanità Giustini, per tentare di salvare i reparti dell’ospedale di Agnone ancora funzionanti. Sull’ipotesi di richiamare dunque i medici in pensione registriamo la posizione, contraria, di don Francesco Martino, già cappellano del “Caracciolo”.
«La soluzione, che credo un po’ impervia, della convenzione con medici in pensione può essere temporanea, ma non definitiva. – esordisce il sacerdote esperto di sanità – Intanto dico subito che mi farebbe piacere rivedere Piero Pescetelli, Nicola Iavicoli, Franco Paolantonio, Armando Falasca, Pompeo Petrella, Giuseppe Attademo, Gelsomino De Vita, Bambina Mastronardi, Giuseppe Paolantonio ed anche Claudio Cicchese nel “Caracciolo”. Ridarebbero un po’ di fiato, tuttavia, – chiede don Martino – praticamente la soluzione è praticabile, dati i problemi da noi tutti conosciuti? Se deve essere una soluzione tampone ok, ma entro in anno ci vogliono le assunzioni, oggi non previste dal piano regionale triennale delle Assunzioni, a tempo indeterminato di un contingente di almeno cinque medici di Medicina e Chirurgia di accettazione e di urgenza per i Pronto Soccorso di Agnone e di Isernia a rotazione, di tre medici di Medicina Interna, due cardiologi per garantire rotazione h24 tra UTIC Isernia e “Caracciolo”, così come tre anestesisti in rotazione h24 tra “Veneziale” e “Caracciolo”, e un Nefrologo in rotazione tra Dialisi Agnone ed Isernia secondo le necessità. Ottobre, il mese in cui arriveranno i nodi al pettine, si avvicina».