«La morte dell’orsa Amarena è un episodio luttuoso per tutta la nostra regione e per quelle comunità che quotidianamente si danno da fare per convivere con gli orsi confidenti». Questo il commento del presidente dell’Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti, sulla morte dell’orsa Amarena avvenuta ieri sera a San Benedetto dei Marsi.
«Non si può permettere che un uomo imbracci il fucile e spari a uno dei simboli della nostra regione in questo modo, – ha continuato Berardinetti – parliamo di un esemplare di orso che da settimane e settimane si aggira nei comuni del parco con i suoi cuccioli di cui si è parlato in tutta Italia. Come è possibile che un’orsa, che secondo gli addetti ai lavori non ha mai aggredito nessuno, venga uccisa per legittima difesa? È semplicemente inaccettabile ed è necessario che ci siano punizioni severe per chi ha compiuto questo gesto».
«Nel 2016, in qualità di consigliere regionale, ho promosso una legge a favore della conservazione dell’orso bruno marsicano con monitoraggi e azioni volte a sensibilizzare le popolazioni in situazioni di conflitto con le esigenze di tutela dell’Orso bruno marsicano». Secondo il presidente Uncem Abruzzo «oggi è il giorno del dolore è una sconfitta per quelle comunità che lavorano quotidianamente per convivere con l’orso senza essere costretti ad assistere a episodi simili a quello avvenuto ieri a San Benedetto dei Marsi. Il modello Abruzzo esiste davvero? Cosa si fa per convivere con l’orso e come si tutelano le comunità se ci sono ancora oggi strutture abusive, e quindi prive della possibilità di essere tutelate con reti e porte anti intrusione, dove vengono custoditi gli animali? Servono controlli e servono azioni mirate se vogliamo veramente voltare pagina».