In merito al presunto focolaio covid tra i cacciatori del Comune Ventasso, notizia per altro già smentita dal sindaco che ha parlato testualmente di «voci di paese», giunge ora l’ulteriore precisazione da parte della squadra interessata.
«Nella nostra squadra di caccia Alta val Secchia abbiamo avuto tra fine ottobre e primi di novembre, cinque persone positive al corona virus che immediatamente si sono messe in isolamento domiciliare e sono state seguite dal sevizio di igiene pubblica. Per tutelare noi stessi, le nostre famiglie e le nostre comunità, abbiamo deciso autonomamente di sospendere le battute di caccia in data 4 novembre e ad oggi non abbiamo ancora ripreso. Vogliamo inoltre smentire che vi siano state cene alla casa di caccia dopo le disposizioni ricevute dalla Atc e dalla Regione che appunto le vietavano.
Ad oggi tutti i nostri associati fortunatamente sono guariti e hanno ottenuto il certificato di fine isolamento. Pertanto vorremmo invitare chi diffonde notizie diverse, di informarsi bene prima di accusare. Le chiacchere di paese, prima di essere diffuse e soprattutto pubblicate sui siti e giornali fino a diventare interrogazioni da consiglio comunale, andrebbero verificate.
Di problemi questo virus ne sta già creando molti pertanto invitiamo tutti a lavorare e collaborare per risolverli evitando inutili polemiche. Vorremmo concludere con una frase del giornalista Bruno Modugno recentemente scomparso: “se siete incensurati potete andare a caccia se non lo siete, potete sedere in parlamento e fare le leggi contro la caccia”».
Questo è quanto precisa Dino Giansoldati, il caposquadra Alta val Secchia Collagna. Una precisazione che conferma ciò che è ovvio alla luce della più elementare logica: la caccia è sicura dal punto di vista epidemiologico, perché un’attività praticata all’aperto, lontano da assembramenti di persone, come vanno ripetendo da giorni le associazione venatorie.