• In evidenza
  • Nuova gestione per il “2.0” a Schiavi, aperto da domani il ristorante-pizzeria di Maria e Giacomo

    Non è un banale articolo pubblicitario per una nuova attività commerciale che apre. Perché Maria e Giacomo, siciliani d’origine, hanno deciso di iniziare una nuova fase della loro vita a Schiavi di Abruzzo, in uno di quei piccoli centri montani dell’Appennino, le “terre alte” vittima dello spopolamento. Ed è questa la notizia.

    Da qualche tempo la coppia, con il resto della famiglia, si è trasferita a Schiavi, giungendo addirittura da Verona dove il cuoco Giacomo ha lavorato per diverso tempo. Quasi per caso, senza alcun legame con l’Abruzzo, si sono innamorati del piccolo centro montano dell’Alto Vastese e da domani il loro piccolo grande sogno prende concretezza.

    E i due simpatici siciliani lo spopolamento lo combattono non a chiacchiere, ma con la concretezza tipica dei meridionali. Quattro figli e uno in arrivo, Dio li benedica, che significa nell’immediato quattro nuovi alunni per la scuola. Bisognerebbe dare loro una medaglia solo per questo.

    Idee imprenditoriali innovative, esperienze consolidate lungo lo Stivale e voglia di fare, sono questi gli ingredienti del nuovo corso del locale “2.0” nella centralissima piazza Caduti d’Ungheria a Schiavi di Abruzzo, che da domani sarà per tutti il ristorante da “Maria e Giacomo”.

    Oggi gli ultimi ritocchi al locale, che fino a qualche mese fa era un pub, e da domani si comincia. Un ristorante, con menu di carne e pesce, ma anche una pizzeria, con il forno sempre acceso e con l’obiettivo, come sottolinea Giacomo, di produrre tutto in proprio, lì in cucina, nel suo “regno”, addirittura anche il pane che andrà servito in tavola.

    La montagna ha bisogno di questi sognatori con i piedi per terra, di imprenditori e di giovani famiglie che innescano un’inversione di tendenza rispetto allo spopolamento.

    Informazione e prenotazioni sul telefono 3791462605 (Maria).

    Complimenti e in bocca al lupo!

    Francesco Bottone

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento