Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, consultatosi col vicesindaco Giovanni Di Nucci, ha ritenuto «opportuno rinviare la disinfestazione adulticida prevista per questa notte». Ne dà notizia lo staff del sindaco. «La decisione è stata presa valutando attentamente le richieste di alcuni apicoltori della zona che hanno segnalato la possibilità di ricadute nocive per le api che si recano a bottinare nei pressi dei numerosi tigli attualmente in fiore presenti nella cittadina» spiegano dallo staff del sindaco Saia.
Oltre ad essere una pratica sostanzialmente inutile, la disinfestazione adulticida contro le zanzare può causare problemi agli insetti impollinatori, come appunto le api. Per questo motivo l’apicoltore Armando Li Quadri aveva preannunciato richieste di indennizzo in caso di danni alle proprie api causati dall’impiego di sostanze tossiche. Il sindaco Saia, sensibile alla tutela dell’ecosistema più che preoccupato per la minaccia della richiesta di danni, ha inteso sospendere e rinviare il trattamento contro le zanzare a quando alcune fioriture importanti, come il tiglio e il castagno, ma anche il rovo, non saranno più in essere nelle campagne dell’Alto Molise.
«Le api, tramite l’impollinazione, svolgono un ruolo vitale in ambito di servizio di regolazione dell’ecosistema e per questo tutelarle deve essere una priorità. – continuano dallo staff del primo cittadino – L’amministrazione comunale ringrazia la cittadinanza per i consigli costruttivi volti a tutelare il biosistema che ci circonda e confida in un fattivo recepimento di tale rinvio».
Problema risolto, dunque, o meglio rinviato, perché le ditte che sparano veleni nell’ambiente si propongono ai vari Comuni spillando soldi pubblici per mettere in atto una lotta alle zanzare completamente inutile. La lotta integrata, infatti, si basa prioritariamente sull’eliminazione dei focolai di sviluppo larvale, sulle azioni utili a prevenire la loro creazione, sull’applicazione di metodi larvicidi e l’intervento adulticida assume quindi la connotazione di intervento a
corollario, solo nel caso remoto in cui sia in atto una epidemia di cui le zanzare siano vettori o quando vi sia un rischio di sua insorgenza accertata dall’Autorità sanitaria.
Caterina d’Alba