Nella giornata di ieri, 7 gennaio, il Centro di referenza nazionale per le pesti suine dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Umbria e Marche ha confermato il caso di infezione da Peste suina africana, riscontrato in un cinghiale rinvenuto morto nel territorio di Ovada, in Piemonte.
«La notizia è preoccupante dato che, pur non essendo trasmissibile agli uomini, la Psa è una malattia infettiva altamente contagiosa che colpisce suini e cinghiali. – commenta il consigliere regionale del Molise, Vittorio Nola – Ritengo quindi doveroso da parte della Regione Molise attivare con immediatezza l’Unità di Crisi Regionale per mettere in campo tutte le azioni utili a tutelare gli allevamenti, fornire indicazioni operative agli stakeholders e mettere in atto qualsiasi misura prevista dalle norme al fine di contrastare la diffusione della malattia. Credo siano necessari interventi immediati, a partire dai controlli a tappeto sui cinghiali abbattuti, perché di fronte al rischio di peste suina non bastano i soli controlli eseguiti a campione alla ricerca della Trichinella che comunque si è palesata anche recentemente».
«Bisogna inoltre intervenire una volta per tutte sul sistema di tracciamento della filiera e della commercializzazione del cinghiale. Questo in ottica di tutela animale, ma anche per evitare un danno d’immagine che potrebbe tramutarsi in speculazione economica a svantaggio del territorio regionale, finendo per colpire gli allevatori molisani, anche quanti di loro conducono gli allevamenti con elevati standard di biosicurezza. – continua il consigliere Nola – Insomma, la situazione è preoccupante come confermato dal Ministero della Salute tramite la Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione. E allora, come nel caso della pandemia, credo che anche l’emergenza della Peste suina africana vada affrontata facendo appello alla collaborazione di tutti ma partendo dalla Regione, chiamata ad impegnarsi per impedire la circolazione del virus, proteggere gli allevamenti suinicoli e tutelare gli interessi degli allevatori, al contempo accelerando tutte le procedure per il contenimento della specie dei cinghiali».