«La delibera della giunta regionale d’Abruzzo è il passo più importante che è stato compiuto fino ad ora per fronteggiare i danni da cinghiale. Sono state finalmente recepite, dopo anni di proteste e all’indomani della manifestazione che lo scorso 27 giugno portò a Pescara migliaia di agricoltori di Coldiretti in corteo, le nostre legittime richieste».
Lo dice Roberto Rampazzo, Direttore di Coldiretti Abruzzo, in margine all’approvazione da parte della Giunta regionale del “Piano Straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica e della specie cinghiale” approvato ieri sera su proposta del delegato alle politiche agricole.
«La giunta regionale, nelle persone del presidente Marco Marsilio e dell’assessore Emanuele Imprudente, ha mantenuto gli impegni presi a giugno sotto il consiglio regionale – continua Rampazzo – con tale atto l’Abruzzo si dota di un fondamentale strumento a sostegno degli agricoltori abruzzesi e della sicurezza dei cittadini».
Si chiude così in Abruzzo l’ultimo capitolo di una problematica che dura da oltre trent’anni e che, nel corso del tempo, è diventata una piaga talmente profonda che sembrava destinata a non poter finire determinando un fortissimo malessere tra le aziende, spesso costrette a chiudere per i danni subiti, e i cittadini, spesso vittime di incidenti stradali con esiti anche mortali.
«La delibera approvata dalla giunta prevede il recepimento della normativa nazionale nonché una serie di specifiche azioni di controllo e selezione dei cinghiali – spiega Pietropaolo Martinelli, Presidente Coldiretti Abruzzo – tra le novità previste, oltre alla semplificazione dello smaltimento dei capi abbattuti, c’è l’ampliamento dell’elenco dei soggetti attuatori dei piani di abbattimento e la possibilità di interventi in ambito urbano con ordinanza del Sindaco. All’attività di controllo si aggiunge poi l’abbattimento pianificato con lo scopo di evitare il sovrappopolamento ed i conseguenti danni a persone e colture, e un importante impegno finanziario per la prevenzione. Da ultimo, ma non per importanza, vi è l’introduzione della figura del tutor ovvero un selecontrollore indicato direttamente dal singolo agricoltore proprietario del fondo oggetto di danneggiamento, attivabile in tempi più rapidi in caso di presenza di cinghiali sui terreni coltivati. Risultati importanti su cui continueremo a vigilare per non vanificare quanto raggiunto finora».