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  • Picchia la madre e la manda in ospedale, arrestato giovane del Vastese: nascondeva marijuana

    I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Vasto hanno tratto in arresto un giovane di 22 anni per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel primo pomeriggio perveniva una segnalazione di ripetute aggressioni domestiche in danno di una donna di 60 anni il cui aggressore veniva indicato nel figlio.

    Una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile, recatasi sul posto, poteva verificare la veridicità della segnalazione avendo modo di appurare evidenti ecchimosi sul corpo della donna che veniva trasportata presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Pio ove veniva riscontrata affetta da fratture costali e lesioni varie e giudicata guaribile con una prognosi di trenta giorni.


    L’aggressore si era già allontanato ma veniva rintracciato poco dopo nei pressi dell’abitazione e condotto presso gli Uffici della Compagnia Carabinieri per ulteriori accertamenti. Gli sviluppi investigativi eseguiti nell’immediatezza consentivano di appurare che la donna era vittima di frequenti violenze psicologiche e fisiche, amplificatesi nell’ultima settimana dalla costrizione della convivenza forzata a causa di positività al Covid per entrambi. Si accertava che
    già in passato si era rivolta alla cura dei sanitari omettendo di denunciare di essere stata aggredita e riconducendo le lesioni patite ad eventi fortuiti.


    La perquisizione eseguita nell’abitazione consentiva, inoltre, il rinvenimento e conseguente sequestro, di tre involucri di marijuana per un peso complessivo pari a 285 grammi, quantitativo ritenuto eccessivo per un uso personale e di conseguenza presuntivamente destinato alla cessione a terzi.
    Il Sostituto Procuratore della Repubblica di Vasto di turno., Dott. Vincenzo Chirico, notiziato nelle varie fasi dell’intervento, disponeva che l’arrestato, incensurato, fosse condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, mentre la donna trovava ricovero presso alcuni familiari.

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