I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lanciano hanno proceduto alla notifica di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 39enne del luogo per il reato di rapina aggravata; l’uomo è stato raggiunto in carcere a Pesaro, dove già si trova in custodia cautelare per altre rapine commesse sempre nel mese di Gennaio scorso ai danni di bar tabacchi ed altre attività commerciali di Lanciano e dintorni. Come si ricorderà, nei confronti dell’indagato, i Carabinieri della Compagnia di Lanciano avevano raccolto gravissimi indizi di colpevolezza in ordine ad altri due episodi criminosi avvenuti in data 03 gennaio 2021 presso la tabaccheria di Villa Andreoli, allorquando lo stesso, insieme ad un complice, con il volto nascosto da sciarpe e caschi, aveva minacciato con una pistola il figlio del titolare facendosi consegnare circa 1.200 euro fuggendo successivamente a bordo di un ciclomotore e facendo perdere le tracce, ed in data 10 gennaio 2022, a Viale Cappuccini dove, invece, sempre travisato con cappuccio e mascherina aveva agito in solitaria tentando di farsi consegnare l’incasso minacciando con la pistola il titolare che lo aveva anche inseguito a piedi durante la fuga.
L’ordinanza di custodia cautelare eseguita ieri, emessa del GIP del Tribunale di Lanciano, è scaturita da approfondimenti investigativi condotti dai militari della Compagnia di Lanciano, diretta dal Ten. Col. Vincenzo Orlando, su uno specifico episodio avvenuto la sera del 3 gennaio 2022, quindi qualche ora dopo la rapina commessa a Villa Andreoli, allorquando un uomo, sempre travisato da cappuccio e mascherina e minacciando con una pistola il titolare del Bia Bar, si era fatto consegnare la somma di euro 950 fuggendo e facendo perdere le proprie tracce. Le autonome indagini attivate dai Carabinieri del NOR sono consistite in una certosina ricostruzione dei fatti ed in particolar modo in una precisa comparazione di tutte le immagini estrapolate dalle diverse telecamere installate nelle vicinanze delle attività prese di mira e lungo i percorsi di fuga.
Ciò ha permesso di stabilire con assoluta certezza che il rapinatore era lo stesso soggetto che aveva commesso anche le altre rapine in virtù del rilevamento delle stesse fattezze fisiche, dello stesso atteggiamento e portamento e dello stesso abbigliamento indossato, con particolare riferimento al tipo di scarpe, al pantalone della tuta, al fazzoletto indossato al collo. L’insieme delle risultanze investigative è stato riportato in una corposa informativa al Procuratore della Repubblica che ha avanzato quindi richiesta di custodia cautelare al G.I.P. presso il Tribunale di Lanciano Dr. Massimo CANOSA; quest’ultimo, concordando pienamente l’esito delle investigazioni condotte dai Carabinieri ha emesso, riconoscendo la sussistenza delle esigenze cautelari, l’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagato stante i precedenti specifici, la gravità del reato ed al fine di evitare la possibilità della sua remissione in libertà.