Dopo l’uccisione di Amarena giovedì notte, gli sforzi si sono concentrati sulla ricerca dei due cuccioli, nell’attesa di avere i risultati della necroscopia e della perizia balistica che faranno sicuramente luce sulla reale dinamica dei fatti che hanno portato alla morte di Amarena. Si sta lavorando da tre giorni in un ambiente non proprio facile: la periferia orientale del Fucino, dove tra coltivazioni, campi di mais, capannoni e la vastità del territorio non è certo facile trovare due cuccioli di circa otto mesi che possono facilmente nascondersi in mezzo alle sterpaglie, le coltivazioni e che sono fortemente spaventati perché hanno perso la mamma.
E’ quanto comunica, in una nota, il Parco nazionale, il cui personale sta gestendo, insieme ai Carabinieri forestali, le operazioni finalizzate alla cattura dei due piccoli rimasti orfani della madre.
Sono stati avvistati sempre di notte, ma i tentativi di cattura, con diversi strumenti, ad ora, non hanno dato i risultati sperati. «C’è dà dire anche che nelle ore immediatamente successive al fatto, la zona è stata presa d’assalto da curiosi di ogni tipo, con veri e propri raid lungo le strade del paese e non solo. Per fortuna ieri l’ordinanza del Sindaco di San Benedetto dei Marsi ha introdotti limitazioni alla circolazione e all’inseguimento, e la situazione si è un po’ calmata» spiegano dal Pnalm.
La cattura è oltremodo difficile perché stiamo parlando di due orsi che non è possibile catturare con i metodi tradizionali (laccio di Aldrich, trappola a tubo o teleanestesia) e non li si può prendere come se fossero due cuccioli di cane o di gatto. Risulta fortemente necessario procedere alla loro cattura riducendo al massimo lo stress (visto che sono spaventati), per poi poter capire le condizioni di salute generale e decidere il dà farsi.
«Stiamo operando secondo i protocolli operativi approvati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, previo parere di ISPRA, con cui siamo in continuo raccordo, ed abbiamo anche contattato tecnici internazionali, esperti di recupero di cuccioli orfani, con i quali negli anni passati ci siamo confrontati».
È sicuramente una corsa contro il tempo e per questo è facile immaginare lo stato d’animo con il quale tutti i Guardiaparco, i biologi, i veterinari, i Carabinieri e i Carabinieri Forestali stanno lavorando.