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  • Profughi, la protesta da Roma: «Piluso faccia come il sindaco Magnacca»

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Profughi, la protesta da Roma: «Piluso faccia come il sindaco Magnacca».

    Centinaia di schiavesi residenti nella Capitale si mobilitano contro il centro di accoglienza. Nascono pagine on line, partono raccolte firme e si minacciano esposti in Procura.

    Profughi sì, profughi no. Il dibattito si infiamma on line e nasce anche un gruppo per dire «no» al centro di accoglienza per migranti che dovrebbe aprire, già nelle prossime settimane, in località Monte Pizzuto.

    E la cosa singolare è che ad essere completamente ostili, in schiacciante maggioranza, all’apertura della struttura per i profughi sono i tanti schiavesi residenti a Roma per lavoro. Il «no» ai migranti, dunque, arriva dalla Capitale prima che da Schiavi. C’è chi parla di raccolta firme contro il centro migranti, c’è chi ipotizza addirittura il ricorso alla Procura della Repubblica con esposti e denunce e chi minaccia più crudamente di «non mettere mai più piede a Schiavi».il tempio da dietro

    Le domande e i dubbi più ricorrenti, che emergono  sono: come si gestirà, dal punto di vista dell’ordine pubblico, la presenza di sessanta o settanta persone con cultura e tradizioni completamente diverse? Basteranno i tre o quattro carabinieri in servizio presso la locale stazione a garantire l’ordine pubblico e la sicurezza in paese? Gli episodi di Agnone e di Macchiagodena destano preoccupazione. 

    Invece  in paese non si parla molto della questione. Il tutto è stato tenuto opportunamente celato, non si capisce bene per quale ragione. Una notizia così importante, che avrà intuibili ripercussioni sulla vita del piccolo centro montano del Vastese, probabilmente andava condivisa con la popolazione residente, formata tra l’altro in maggioranza da anziani. Ma così non è stato. Si è appurato della delicata vicenda solo in seguito alla notizia pubblicata in esclusiva su queste colonne.Rifugiati politici a Castiglione

    L’amministrazione comunale guidata dall’informatissimo Luciano Piluso tace. Dagli uffici comunali balbettano di non sapere nulla «ufficialmente». Solo l’opposizione in Consiglio comunale, nella persona del consigliere Luca Ninni, è uscita pubblicamente sulla stampa ponendo domande chiare e decise al sindaco. Domande che restano ancora senza risposta.

    Intanto i lavori di adeguamento della struttura denominata “Il Tempio“, quella che dovrebbe essere convertita in centro di accoglienza, vanno avanti. Ditte locali lavorano, già da giorni, all’interno dell’immobile e i responsabili della cooperativa Matrix di Gragnano (Napoli) sono presenti tutti i giorni a Schiavi per assistere alle operazioni. Difficile credere, dunque, che Piluso e i suoi fedelissimi, non sappiano nulla.

    E i tempi di realizzazione del tutto, secondo le indiscrezioni circolate, sono brevi. Si parla di qualche settimana e poi arriveranno i primi rifugiati anche a Schiavi.

    Mentre in paese il consigliere Ninni chiede chiarezza e propone di organizzare un incontro pubblico per mettere al corrente la popolazione di quello che sta per accadere, il sindaco Piluso deve vedersela con i tantissimi romani inferociti che minacciano azioni di protesta anche eclatanti.Migranti3

    A chi sollecita Piluso «a fare muro» contro il centro migranti, i più vicini al sindaco rispondono che il tutto viene deciso dalla Prefettura e dunque l’amministrazione non ha nessun potere. Un’affermazione smentita dai recenti fatti di cronaca: a San Salvo il sindaco Tiziana Magnacca (in foto accanto a Piluso, ndr) ha impedito l’apertura di un centro di accoglienza per profughi. Uno stop, quello della Magnacca, che molti vorrebbero venisse adottato anche da Piluso. E si invocano, anche per lo stabile sul Monte Pizzuto, le opportune verifiche, soprattutto di tipo urbanistico e igienico-sanitario. 

     

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

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