SCHIAVI DI ABRUZZO – Profugo morto, nervi tesi al centro di accoglienza di Schiavi.
Il personale della struttura ha aggredito verbalmente prima un cronista locale poi un consigliere comunale accorsi sul posto. Il tutto alla presenza di testimoni, tra i quali i Carabinieri.
Un inspiegabile nervosismo ha colto, ieri mattina, il personale del centro di accoglienza migranti di Schiavi di Abruzzo, evidentemente scosso per il tragico episodio.
Dopo il malore e il conseguente decesso del giovane ospite della struttura, davanti all’immobile si è raccolta una certa folla di curiosi. In molti hanno assistito infatti ai vani tentativi di rianimazione del diciannovenne ad opera del personale medico.
Tra questi anche il nostro cronista di zona, il quale è stato aggredito verbalmente sin dal suo arrivo sul posto. «Sciacallo» è l’unico termine, tra i tanti scagliati all’indirizzo del giornalista, che è possibile riportare su una testata giornalistica. E dopo le offese si è passati alle intimidazioni neanche troppo velate, il tutto alla presenza di numerosi testimoni tra i quali due carabinieri e un maresciallo dell’Arma.
Proprio i carabinieri sono intervenuti per impedire che il giornalista dell’Eco fosse raggiunto fisicamente, solo perché stava scattando delle foto, cioè stava facendo il suo mestiere di cronista per dare conto ai lettori del tragico episodio di cronaca appena consumatosi sul Monte Pizzuto.
E a distanza di pochi minuti l’atteggiamento offensivo e intimidatorio si è ripetuto nei confronti di un consigliere comunale del Comune di Schiavi di Abruzzo. Luca Ninni, esponente della minoranza, si è recato sul posto della tragedia per rendersi conto dell’accaduto di persona. E proprio mentre stava parlando con i Carabinieri è stato aggredito verbalmente ed apostrofato con parole offensive. Anche in questo secondo caso gli uomini dell’Arma si sono frapposti fisicamente (come si vede dall’immagini pubblicata qui a sinistra, ndr) proteggendo il consigliere comunale.
La redazione dell’Eco
Nella foto pubblicata, da sinistra, il consigliere comunale Ninni protetto dai Carabinieri. L’agente sta allontanando il personale della struttura di accoglienza impedendo il contatto fisico con il consigliere.
Ovviamente questa redazione è in possesso di altre prove fotografiche, ben più esplicite, che al momento non pubblichiamo.
I commenti sono stati chiusi.