Serve una donna per assicurare la rappresentanza di entrambi i sessi nella giunta municipale. Il “caso” finisce sulla stampa nazionale. Il Corriere.it pubblica infatti la notizia dal titolo “Assessora cercasi, un Comune molisano lancia un appello alle cittadine”. «Ma non ci sono donne tra i consiglieri proclamati né tra quelli non eletti. – continua l’articolo – Il sindaco allora ha pubblicato un avviso: AAA-Assessora cercasi». Le famose quote rosa in giunta, questione della quale ci siamo occupati nei giorni scorsi, proprio su queste colonne. Il sindaco di Cercemaggiore, Gino Donnino Mascia, chiede pubblicamente alle donne del paese «che abbiano palesemente condiviso il programma politico» della lista vincitrice (Uniti per Cercemaggiore) alle scorse elezioni, di manifestare la volontà di far parte dell’esecutivo. Già, perché la normativa vigente prevede che occorre rispettare le quote rosa e quindi assicurare la rappresentanza di entrambi i generi nell’organo di governo del Comune, anche nei centri minori come quelli montani. E così mentre il sindaco di Cercemaggiore cerca tra «le personalità femminili che, pur non candidate, hanno condiviso e condividono il percorso politico-amministrativo e il programma di governo del sindaco e della lista risultata vincitrice», i suoi colleghi dell’Alto Molise fanno finta di niente e vanno avanti con giunte “maschie”. Ad esempio a Pietrabbondante, tre maschi in giunta; stesso discorso a Castel del Giudice e a Vastogirardi, ma se l’opposizione, ammesso che ci sia, non solleva il caso, la Prefettura si guarda bene dal metterci mano. Intanto la “caccia all’assessora” del sindaco Mascia al momento ha dato esito negativo. “C’è tempo fino al 26 giugno per candidarsi al posto da assessore. – continua Il Corriere – Tra i requisiti la residenza nel comune molisano e il diploma di scuola superiore. L’avviso è consultabile sul sito web del Comune”.
Quote rosa in giunta: il “caso” diventa nazionale, ma l’Alto Molise fa finta di niente
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