• News
  • Rischio epidemia Bluetongue in provincia di Isernia, Coldiretti pressa il servizio veterinario

    Coldiretti Molise interviene sul rischio circa la possibile presenza della Bluetongue, la febbre catarrale ovina, sul territorio della provincia di Isernia. “Da alcune settimane – spiega il Direttore regionale Aniello Ascolese – stanno pervenendo alla nostra Organizzazione segnalazioni di allevatori preoccupati che la malattia possa diffondersi fra gli allevamenti della zona”.

    Per questo, il Direttore Ascolese ha inviato una lettera all’Assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Micone, nella quale spiega che, “nonostante l’allerta sia stata rivolta alle autorità competenti, il servizio veterinario sembra non reagire con la tempestività che ci aspetteremmo e che è stata messa in campo nella triste vicenda della Tubercolosi a Montenero V.C. e Pizzone”.

    “La Bluetongue – prosegue il Direttore di Coldiretti – sappiamo per certo, è tornata a colpire con forza i territori del Centro Italia, confermando un trend purtroppo ricorrente. A fronte di tale situazione e dei dubbi che si stanno manifestando tra gli operatori zootecnici, l’unica cosa che si dovrebbe fare – suggerisce – è compiere in via preventiva le analisi sui capi sospetti, al fine di poter avere la certezza scientifica circa la reale portata del fenomeno, onde evitare di dover intervenire solo, ancora una volta, dopo che il problema sia esploso. Sembrerebbe, però, che il sistema pubblico preposto alla sanità veterinaria non si stia attrezzando per rispondere, con la tempestività e l’efficacia richieste, ad una situazione potenzialmente così critica”.

    Per questo, Ascolese ravvisa la necessità di “procedere ad un accertamento puntuale dei fatti a cui, eventualmente far seguire gli interventi necessari. Già da qualche tempo – riferisce infatti il Direttore di Coldiretti – c’erano stati dei segnali di allerta, ma nonostante ciò, a detta di alcuni allevatori, non si è assistito all’attivazione di un preventivo piano vaccinale o campagne di disinfestazione nelle stalle”.

    “Senza voler minimamente responsabilizzare nessuno – aggiunge Ascolese nella sua missiva – credo doveroso affermare che in molti casi l’approccio, a cui sovente assistiamo, sia prevalentemente di natura ‘amministrativa’ piuttosto che operativo, come sarebbe invece necessario. Da qui il senso di sconforto tra le imprese zootecniche, le quali comunque continuano a garantire il presidio del territorio a creare economia e produzione alimentare”.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento