• News
  • Sanità e tagli, mozione di sfiducia per l’assessore regionale Paolucci

    Il gruppo consiliare di Forza Italia in Regione Abruzzo ha illustrato, nel corso di una conferenza stampa, la mozione di sfiducia all’Assessore regionale alla sanità, Silvio Paolucci, sulle iniziative finalizzate alla riorganizzazione della sanità in Abruzzo, in particolare i Punti nascita e Ticket sanitari. Presentata anche l’iniziativa regionale in programma all’Emiciclo il prossimo 14 luglio.

    “Su temi fondamentali come la sanità – ha esordito il Vice Presidente del Consiglio regionale, Paolo Gatti – questo governo regionale sta dimostrando confusione e approssimazione; sappiamo benissimo che bisogna riformare il sistema e sicuramente non siamo un cartello del “no” avendo anche amministrato ma non possiamo rimanere impassibili di fronte a questo modo di prendere decisioni sulla chiusura dei Punti nascita, sul ridimensionamento dei pronto soccorso e sulla compartecipazione. Non c’è nessun disegno organico né un chiaro punto di arrivo, non si comprende quale dovrebbe essere la Regione che sarà riconsegnata agli abruzzesi alla fine di questo percorso. Il nostro lavoro continuerà ad essere responsabile e mirato alla riduzione del danno; la situazione è sotto gli occhi di tutti e dimostra che il governo D’Alfonso vive alla giornata e porta avanti scelte stocastiche, casuali, senza un quadro d’insieme, a danno degli abruzzesi”.paolucci vattene ad agnone

    “Abbiamo presentato la mozione di sfiducia nei confronti di Paolucci – spiega il Presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo – perché si è reso responsabile di un comportamento irrispettoso della volontà del massimo organo rappresentativo come la Conferenza dei Capigruppo. Il 30 giugno scorso nel corso della riunione, mentre i nostri tecnici smontavano le tesi della maggioranza, Paolucci rispondendo a una mia precisa domanda spiegava che non erano stati adottati provvedimenti che disponevano la chiusura dei Punti nascita. Assolutamente falso perché il giorno prima era stata firmata la chiusura di Atri, il giorno stesso, il 30 giugno, quella di Penne mentre il 3 luglio è arrivato il provvedimento per Ortona. Voglio ricordare che 3 giorni fa il Sottosegretario alla Sanità Di Filippo ha confermato le nostre tesi: i Punti nascita oltre i 500 parti sono fuori dalle chiusure (quindi Atri e Ortona) così come è possibile una deroga per Penne e Sulmona da considerarsi tra le nelle zone montane e disagiate. Questo appiattimento, questo arrendersi alle direttive ministeriali, significa che saranno accettati i dettami del Decreto Lorenzin e questo vuol dire che in Abruzzo resteranno solo 2 ospedali. Intanto ci avevano garantito che entro luglio saremmo usciti dal Commissariamento ma ciò non avverrà e più avanti ne spiegheremo i motivi”. “Per martedì prossimo è in programma una mobilitazione popolare di sindaci, comitati e cittadini per dire no alla chiusura dei punti nascita di Atri, Ortona, Penne e Sulmona, strutture che possono essere messe in sicurezza con costi contenuti – aggiunge il Capogruppo Lorenzo Sospiri – mentre in Aula continueremo l’ostruzionismo sui ticket per la compartecipazione e per questo abbiamo riscritto il Regolamento. Stiamo parlando di 16 milioni di euro che gravano su Comuni e utenti e la nostra è una battaglia per la salvaguardia dello stato sociale e delle amministrazioni locali. Noi proponiamo di garantire ai Comuni un contributo, certo e complessivo, per la compartecipazione; anticipare le somme da erogare previa rendicontazione delle prestazioni; non espropriare le pensioni lasciando una quota per il pagamento”.

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.