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  • Sanità, Governo: «Per il Molise valuteremo»

    (ANSA) – CAMPOBASSO – “Il quesito posto con l’interrogazione potrà essere valutato attentamente in occasione della definizione del Piano di intervento straordinario previsto dalla legge di stabilità per il 2015 per la Regione Molise che, sarà sottoposto ad un Accordo Stato-Regioni”.

    Così il sottosegretario di Stato per la Salute, Di Filippo, su delega della Presidenza del Consiglio, ha risposto stamattina al Senato all’interrogazione del senatore Roberto Ruta sul Decreto Balduzzi e i suoi effetti sulla sanità molisana. Il governo dunque lascia aperta la porta per evitare che il Molise perda una Dea di secondo livello (l’ospedale Cardarelli di Campobasso).
    Soddisfatto per la risposta il parlamentare molisano: “Quanto dichiarato dal Governo – afferma Ruta – consente al Molise di tornare in partita, per conservare un dea di secondo livello. Parto dalla considerazione, infatti, che il Governo, nonostante la pubblicazione del regolamento Balduzzi, concede l’appello alla Regione Molise per chiedere ed ottenere la presenza di un Dea di II livello per il Cardarelli di Campobasso a beneficio di tutti i molisani e degli altri presidi ospedalieri e fissa l’appuntamento al tavolo per la definizione del piano di riorganizzazione della rete”.

    Il senatore aggiunge: “Sono consapevole che al Molise tocca di giocare la propria partita, ma oggi abbiamo di nuovo un campo e una porta dove segnare per affermare il diritto costituzionalmente garantito, anche ai cittadini molisani, alla salute ed a un’appropriata offerta sanitaria che risponda tempestivamente ed irrinunciabilmente innanzitutto alle emergenze sanitarie tempo dipendenti”. Ruta infine sottolinea che la risposta del governo ha evitato un suo allontanamento dall’esecutivo: “Se questa mattina ci fosse stata una dichiarazione di chiusura da parte del Governo nei confronti del Molise avrei ritirato la fiducia al Governo perché sarebbe stato intollerabile la discriminazione dei molisani rispetto ai cittadini di altre regioni anch’esse con una popolazione inferiore ai seicentomila abitanti”. (ANSA)

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