Selvaggina: buona, sana e sostenibile per rilanciare il territorio montano. Lo fanno già altrove, al Nord, basta copiare l’idea e farlo anche nell’Alto Vastese.
Il progetto “Selvatici e Buoni” dedicato alla valorizzazione della carne di selvaggina è stato presentato ufficialmente nei giorni scorsi a “Terra Madre – Salone del Gusto“, uno dei più importanti appuntamenti italiani dedicati al cibo e all’alimentazione.
La selvaggina è una carne pregiata, dagli importanti valori nutrizionali e di gusto e dalle grandi potenzialità in termini economici e occupazionali.
Per valorizzarla al meglio, però, occorre sviluppare su tutto il territorio nazionale una filiera certificata che conduca il prodotto dal bosco alla tavola, seguendo tutti i passaggi sanitari e legali necessari e questo è lo scopo principale del progetto sostenuto dalla Fondazione UNA Onlus e curato dall’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Milano e la Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva.
Nell’occasione sono stati presentati gli ottimi risultati riscossi nel territorio bergamasco che nell’ultimo anno ha visto la realizzazione di diverse azioni previste dal progetto tra cui la formazione del mondo venatorio sul corretto trattamento delle carni di grossa selvaggina, avvenuta anche con il supporto dei macellai, la raccolta di dati per la definizione degli aspetti sanitari e storico-culturali legati al consumo di selvaggina, e la realizzazione di degustazioni guidate in alcuni ristoranti della città.
Per la SIMeVeP (Società italiana di medicina veterinaria preventiva, ndr) è intervenuto il Dott. Massimo Platini che, oltre a ribadire l’importanza della sicurezza alimentare nel settore delle carni di selvaggina, ha sottolineato come il tema della fauna selvatica sia da sempre un campo di interesse e d’azione della Società Scientifica e ha manifestato la disponibilità della SIMeVeP a promuovere le iniziative che stanno coinvolgendo il territorio Bergamasco.
La Società italiana di medicina veterinaria preventiva aderisce al progetto “Selvatici e Buoni”: «Una filiera alimentare da valorizzare per il rilancio socio-economico dei prodotti della caccia, ricercando un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente e recuperando tradizioni e cultura, garantendone, nel contempo, sicurezza alimentare e tracciabilità».