Soldatini o burattini, nelle mani delle segreterie dei partiti.
Stiamo parlando dei sindaci dell’Alto Vastese che hanno sabotato l’idea di primarie della montagna per la scelta di un candidato sul quale far confluire i voti in vista delle regionali. La possibilità di eleggere un consigliere regionale del posto, dell’Alto Vastese, svanisce. Perché i sindaci, come sempre, se ne fregano del territorio che pure amministrano, mettendolo in secondo piano rispetto alle direttive che arrivano dai partiti di appartenenza. Qualche sindaco, magari, deve dare un po’ di voti a questo o a quel partito in cambio di qualche piacere personale, di qualche posto di lavoro concesso a parenti e affini, o in cambio di una candidatura, di una promessa di fondi. Ma il resto? Tutti hanno qualcosa da chiedere ai partiti? Tutti cadono in questa sorta di voto di scambio, anteponendo i cazzi propri a quelli del territorio montano? Probabilmente è così, se è vero, come è vero, che le primarie della montagna non si terranno, perché sabotate, e che i voti dei residenti nell’Alto Vastese andranno dispersi in mille rivoli risultando, ancora una volta, del tutto inutili.
Pubblichiamo, di seguito, su questa questione, l’articolo scritto dal giornalista Antonello Antonelli e pubblicato sull’edizione di ieri del quotidiano Il Tempo.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
PS: Ovviamente la foto pubblicata è puramente indicativa, è di repertorio. Quanto scritto non si riferisce direttamente e personalmente ai quattro sindaci ritratti in foto, ma più genericamente a tutti gli amministratori locali dell’Alto Vastese