«La montagna dovrà avere un Fondo nazionale dotato di 100 milioni di euro l’anno. Oggi sono 20 milioni, in diversi fronti di finanziamento. È molto importante questo impegno del Ministro Boccia, espresso stamani a Roma agli Stati generali della Montagna, per avere un unico Fondo Montagna. È la strada giusta che il Parlamento, dopo le mozioni approvate all’unanimità da 524 Deputati martedì, non potrà non percorrere. I Comuni con Uncem sostengono questa impostazione data dal Ministro».
Lo afferma Marco Bussone a margine degli Stati generali della Montagna ai quali stamani al Ministero degli Affari regionali e delle Autonomie hanno preso parte 150 rappresentanti di Istituzioni, Associazioni, imprese. Sono intevenuti i Ministri Boccia, Pisano, Provenzano, i Deputati Borghi, Parolo, De Menech, De Carlo, numerosi Sindaci e Amministratori di Comuni e Province.
«Boccia ha sottolineato quanto detto dai Parlamentari e in particolare dall’on. Enrico Borghi, Consigliere del Governo per la Montagna – prosegue Bussone – e cioè che non servono nuove norme. Occorre armonizzare quanto esiste, attuare la legge sui piccoli Comuni, il Codice forestale, la Strategia delle Green Communities e migliorare la Strategia nazionale per le Aree interne. Importante la richiesta netta di investimenti fatta a imprese come Anas, presente a Roma con il Presidente Gemme. Il modello di attuazione è quello messo in campo con i Comuni, attraverso Uncem, da Poste Italiane. Un patto nuovo, diverso dal passato. Per Anas, le telco, Rfi, Enel. Dove non c’è mercato, devono investire le Aziende dello Stato. Evitando però il caos e i ritardi che stiamo registrando sui territori per quanto riguarda il Piano banda ultralarga. Ieri, incontrando il MInistro Pisano, ho chiesto di dare una netta accelerazione ai lavori del Piano banda ultrlarga, per arrivare a scrivere insieme un’Agenda digitale per la Montagna. Strada giusta, la vogliamo percorrere». Dare autonomia ai territori è urgente, come rilevato dall’on. Ugo Parolo, alla guida dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna. «Non guardando al passato, anche a buone leggi fatte venti o venticinque anni fa – sottolinea il Presidente Uncem – che rimangono preziose, ma orientandoci al futuro. Autonomia per i territori montani vuol dire mettere in moto tutti i meccanismi per eliminare le disuguaglianze. Uncem ci crede. E così lavoriamo sul Fondo unico per la montagna di 100 milioni di euro, oltre al fondo di 3 miliardi per fare perequazione tra aree a diversi livelli di sviluppo. Atti decisivi di un’azione che deve proseguire sui territori e parallelamente con precise scelte in Parlamento, seguendo quanto definito dalle Mozioni varate con unità di tutti i gruppi a Montecitorio. Una settimana importantissima, dunque. Lavoriamo per modernizzare anche il sistema di Enti locali, con le comunità al centro, con un’attenzione speciale sulle fragilità come quelle delle aree appenniniche colpite dal sisma. Non a caso l’appuntamento prossimo sarà a Roccaraso, convocato direttamente dal Ministro Boccia. La montagna, le Montagne come rappresentate oggi dal Caire di Giampiero Lupatelli, tornano a essere questione politica nazionale. Ne ha bisogno tutto il Paese».