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  • Tradizioni, fede e identità: i fuochi dell’Appennino di scena ad Agnone

    Dal cuore dell’Appennino, dalla Toscana alla Puglia, Agnone si prepara ad accogliere un evento straordinario che unisce tradizioni millenarie e simbolismi religiosi nel segno del fuoco. Sabato 7 dicembre, la capitale delle campane diventerà il palcoscenico di una celebrazione che attraversa il tempo e le culture, coinvolgendo migliaia di visitatori. La macchina organizzativa è in fermento: in Comune si susseguono gli incontri per mettere a punto ogni dettaglio della grande sfilata che vedrà protagonisti i 21 riti del fuoco, cerimoniali vivi e pulsanti che accenderanno i cuori e illumineranno le strade dell’alto Molise.

    Mosaico di culture e riti antichi – Tra i partecipanti spiccano le rappresentanze arberesche e serbo-croate, rispettivamente da Casalvecchio di Puglia (Fg) e Acquaviva Collecroce (Cb), che porteranno in scena le loro celebrazioni legate ai santi e alle stagioni: da Sant’Antonio (Abate e di Padova), a Giuseppe (19 marzo) e  San Giorgio (23 aprile). Da Pitigliano (Gr) a Fara Filiorum Petri (Ch), passando per Collelongo (Aq), Montelongo e Pietracatella (Cb), ogni gruppo aggiungerà un tassello unico a questa straordinaria mescolanza di lingue, idiomi e tradizioni. Non mancheranno le spettacolari Fracchie di San Marco in Lamis (Fg), protagoniste del Venerdì Santo, e la festa dei fuochi di Badia Prataglia (Ar), che incendia i cieli di settembre. Dalla Maremma toscana giungerà la celebre Focarazza di Saturnia di Manciano (Gr), che il 31 dicembre celebra la fine dell’anno con un suggestivo falò.

    Ndocce e Faglia di Oratino – Tutti gli occhi saranno puntati sulle Ndocce, torce giganti che nella Vigilia di Natale annunciano la venuta di Gesù. Le comunità di Agnone, Belmonte del Sannio, Pietrabbondante, Civitanova del Sannio e altre località limitrofe daranno vita a una parata incandescente che culminerà nell’incontro con la maestosa Faglia di Oratino (Cb), simbolo di rinascita e fede.

    Percorso verso l’Unesco – L’obiettivo ambizioso della manifestazione è il riconoscimento come Patrimonio Immateriale dell’Unesco, un traguardo che consacrerebbe anni di lavoro e passione. Come accaduto per altri riti simili in Europa e nel mondo, l’iscrizione segnerebbe una svolta storica per queste tradizioni, elevandole a simbolo universale di identità culturale.

     Notte magica tra fede, fuoco e sapori – Il percorso dei riti prenderà il via dall’ospedale Caracciolo, snodandosi fino a Largo Francesco Saverio Sabelli e culminando in Piazza del Popolo, nel cuore del rione Maiella. Qui, i fuochi fissi bruceranno per tutta la notte, accompagnati da musica etnica e degustazioni di prodotti enogastronomici tipici. Dal tramonto di sabato all’alba dell’Immacolata, Agnone offrirà un viaggio indimenticabile nel cuore pulsante dell’Appennino, dove fede, leggende e tradizioni si intrecciano per celebrare la magia del fuoco.

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