Immobili e denaro per oltre un milione di euro da sottoporre a sequestro e tre soggetti
indagati (tra cui un ingegnere) per truffa ai danni dello Stato: è questo il bilancio di una
indagine condotta dalla Compagnia della Guardia di Finanza di L’Aquila, coordinata dal
Procuratore Fausto Cardella e dal P.M. Stefano Gallo, in relazione ad una richiesta di
contributo per la ricostruzione privata avanzata da A.V., 63 anni, e E.D.P., 67, ed
approvata sulla base di false dichiarazioni asseverate da A.F., 41, tutti di Scoppito (AQ).
Le Fiamme Gialle, nel corso delle attività di monitoraggio sull’impiego dei fondi pubblici
destinati alla riparazione degli immobili danneggiati dal sisma, hanno concentrato
l’attenzione su una pratica per la quale, nel complesso, sono stati erogati circa 1,1 milioni
di euro, rilevandone l’assenza dei presupposti previsti dalla legge per l’accesso al
finanziamento, dissimulata dai richiedenti grazie anche alla compiacenza del tecnico
incaricato.
Tutto nasce dall’istanza prodotta dai beneficiari del contributo, nell’ambito della quale
veniva attestato l’utilizzo quale civile abitazione (oltre che, parzialmente, quale esercizio
commerciale) di un immobile di quattro piani; i riscontri operati dai finanzieri hanno
permesso, invece, di accertare come, alla data del sisma, l’immobile fosse agibile solo
limitatamente ai locali del piano terra (presso i quali insisteva l’attività commerciale),
mentre i piani elevati erano ancora in fase di costruzione e parzialmente non accatastati.
Nonostante ciò, i proprietari dell’immobile hanno indicato nell’istanza per la concessione
del contributo l’utilizzo a titolo abitativo dei piani elevati, producendo, peraltro, una scheda
Aedes parzialmente difforme rispetto a quella redatta dai tecnici incaricati della verifica
sull’agibilità dell’immobile, tale da indurre in errore i responsabili dell’istruttoria e
determinare l’approvazione del contributo pur in assenza dei requisiti di cui all’O.P.C.M. n.
3790 del 09.07.2009.
L’esito delle indagini è stato anche supportato da approfondimenti della Sezione di P.G. del
Corpo Forestale dello Stato su profili di natura edilizia.
La Procura ha ritenuto sussistente, in capo ai due beneficiari del contributo, l’ipotesi di
truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e, con riferimento alla
mendace attestazione redatta dal tecnico incaricato, quella di falsità materiale commessa
dal privato. Su tali basi, su richiesta della Guardia di Finanza, condivisa dal P.M., il G.I.P. del Tribunale
di L’Aquila Dott. Marco Billi, rilevando la gravità degli indizi forniti dai finanzieri, ha
disposto il provvedimento ablativo del sequestro preventivo per equivalente che ha
determinato il vincolo cautelare su immobili e disponibilità finanziarie degli indagati per un
valore pari al contributo indebitamente percepito.
Truffa fondi ricostruzione: sequestri per oltre un milione di euro
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