Il Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo torna sulla vicenda relativa agli uffici di caccia e pesca della Provincia di Chieti trasferiti a Pescara.
«Con un provvedimento si prova a mettere una pezza a colori all’ennesimo scippo – dichiara Febbo – che ha visto Chieti defraudata di un’attività come quelle di caccia, pesca e funghi, come già precedentemente denunciato. Modifica che offende, mortifica e umilia la Città e la sua Provincia. Infatti, da oggi campeggia sulla porta dell’ufficio provinciale, che è utilizzato da almeno 9.000 utenti, un cartello che dice: l’ufficio di Chieti rimarrà aperto per due giorni a settimana e a Vasto per tre, peggio di una misera carità di facciata, quasi per poter dire non abbiamo tolto nulla, anche perché su Vasto l’ufficio operava tutti i giorni e su Chieti si riduce a due giorni a settimana, con un solo addetto che farà la spola”. “Una ‘pezza a colori’ – insiste Febbo – dopo l’eliminazione dell’ufficio caccia e pesca che fa seguito a quella che ha interessato in precedenza l’ufficio ambiente provinciale, il tutto nell’assordante silenzio da parte del Pd (ed affini) di Chieti totalmente asservito verso il governo regionale (sempre del Pd). Persino il Consigliere regionale Camillo D’Alessandro si era detto fortemente contrario e aveva chiesto la cancellazione di questa ennesima bruttura ai danni del territorio, mentre gli stessi rappresentanti locali preferiscono essere vassalli del capo supremo. Infatti – conclude Febbo – se fossero stati, cittadini attivi si sarebbero accorti degli uffici provinciali, di settori importanti per i territori provinciali, nonostante l’aberrante riforma Delrio – Renzi – Boschi degli uffici che erogano servizi ed assistenza ai cittadini rimasti nei rispettivi capoluoghi di provincia: 3 all’Aquila, 1 a Teramo e quelli per la provincia di Chieti trasferiti a Pescara. Questa disparità che non può essere più accettata e tollerata».