Vaccinare, vaccinare e ancora vaccinare. Il mantra ripetuto dagli esperti per contenere la pandemia è ormai chiaro a tutti. Quello che tuttavia sembra passare sottotraccia è che negli ospedali si vaccina molto di più rispetto ad altre strutture. Lo confermano i numeri riportati dal report che analizza quanto accade nei presidi pubblici molisani dove l’attività di medici e infermieri è quotidiana.
E’ così emerge che dall’avvio della campagna, all’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso risultano 6996 le persone vaccinate; 4992 al ‘San Timoteo’ di Termoli e 4698 al ‘Veneziale’ di Isernia.
Il numero più basso arriva da Agnone, dove nonostante la presenza dell’ospedale ‘San Francesco Caracciolo’, si è deciso di attivare un centro vaccini del territorio a Palazzo San Francesco.
Nel cuore del centro storico tuttavia le operazioni proseguono a singhiozzo. Infatti il lavoro del personale volontario (medici e Protezione civile) è limitato ad alcune sedute fissate nei fine settimana. Circostanza questa che ad oggi ha portato a vaccinare 738 anziani residenti in tutti i centri altomolisani. Il risultato, seppur lodevole, resta basso. Scontato dire che con un’attività quotidiana, come accade per gli altri ospedali del Molise, si potevano registrare numeri di gran lunga superiori. Inutile ribadire come oggi la vaccinazione è l’unico antidoto al Coronavirus e a di conseguenza il fattore tempo resta vitale.
“Sulla salute dei cittadini non si scherza e se si ha la possibilità di vaccinare anche una sola persona in più, o vaccinarla con un giorno di anticipo, non bisogna perdere un solo istante”, ha rilanciato via facebook il consigliere regionale Andrea Greco che durante l’ultima assise a Campobasso ha presentato una mozione. Nel documento, Greco, oltre a chiedere l’attivazione del centro vaccini al ‘Caracciolo’, struttura capace di garantire assistenza post-dose, ha rimarcato di dover agire per potenziare la capacità di somministrare il vaccino nell’intera area in aggiunta al punto già esistente.
La richiesta è finita anche sul tavolo del sub commissario di Asrem, Ida Grossi la quale starebbe valutando l’opportunità. “Vaccinare più persone possibili oggi – ha concluso l’esponente del M5S – significa non trovarsi a che fare domani con i posti di terapia intensiva intasate”.
Sulla vicenda interpellato anche il sindaco di Agnone, Daniele Saia che da tre settimane segue da vicino le operazioni di vaccinazione a Palazzo San Francesco. “Abbiamo manifestato alla Regione la volontà di vaccinare tutti i giorni anche per coprire altri territori, ma la risposta è stata che le dosi scarseggiano”. Allo stato attuale sono 115 i casi Covid registrati nella sola Agnone. Un numero che resta il più alto in tutta la provincia di Isernia.