I controlli antibracconaggio messi in atto dalla Forestale continuano a ritmo serrato, visto che oramai la stagione venatoria 2014-2015 è iniziata da diversi giorni.
Gli uomini del Comando stazione forestale di Venafro hanno accertato due reati venatori in agro del comune di Pozzilli a carico di autori ignoti.
In località “Cioccaro”, all’interno di un oliveto non più coltivato e invaso da arbusti, sono stati rinvenuti due lacci legati saldamente a grossi ulivi. Entrambi i lacci, con nodo scorsoio, erano stati posizionati in due punti distanti circa cinque metri, proprio in corrispondenza di un passaggio abituale di animali selvatici, con il preciso intento di braccarli. Questi sistemi di cattura sono proibiti dalla legge e risultano non selettivi nonché particolarmente cruenti, giacché gli animali che vi rimangono intrappolati muoiono quasi sempre per soffocamento, dopo aver patito notevoli sofferenze.
In località “Maddalena”, invece, adagiato a terra e accuratamente nascosto dalla vegetazione, è stato rinvenuto un richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico. L’uso di questi dispositivi di cattura è vietato dalla legge perché, essendo estremamente efficaci nell’attirare gli animali, avvantaggiano eccessivamente i cacciatori.
Gli agenti della Forestale hanno presentato apposita notizia di reato contro ignoti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, dopo aver rimosso e sequestrato questi dispositivi di cattura illegali.
Questi ultimi episodi contribuiscono ad innalzare ancor più l’attenzione sul bracconaggio, praticato in modi diversi in molte zone del territorio provinciale, nel pieno della stagione venatoria, in un momento estremamente delicato e talvolta conflittuale del rapporto uomo-fauna selvatica.
Al fine di assicurare la tutela di tutta la fauna selvatica e scongiurare il ripetersi di episodi in danno a questa importante risorsa ambientale, dal Comando Provinciale del CFS si raccomanda la massima attenzione nello svolgimento dell’attività venatoria, confidando nella correttezza che connota l’attività della stragrande maggioranza degli appassionati locali, dai quali oltre al rispetto delle leggi ci si aspetta anche una giusta collaborazione per isolare i pochi delinquenti che in maniera scellerata e disonesta, talvolta anche a fini di lucro, mettono a repentaglio non solo il prezioso patrimonio faunistico ma anche l’onorabilità di un’intera categoria.