Apre a San Pietro Avellana “Autunno ‘43” la nuova sezione del Museo dell’Alto Molise, un’area multimediale ed esperienziale per conoscere da vicino il periodo della liberazione dell’Italia a seguito della seconda guerra mondiale ed in particolare le vicende che portarono alla distruzione e alla ricostruzione del paese alto molisano, posizionato sulla Linea Gustav. Un viaggio nella memoria storica, attraverso documenti, immagini, filmati inediti, esperienze che svelano un periodo importante per l’Italia e per l’Alto Molise e che aprirà ufficialmente al pubblico oggi – domenica 6 giugno -.
Il nuovo allestimento, realizzato dal Comune di San Pietro Avellana con un finanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico, ricostruisce gli eventi vissuti nel paese, considerato la “Cassino del Molise” per la totale distruzione avvenuta nel 1943 da parte delle truppe tedesche in ritirata, che ebbero l’ordine di lasciare alle loro spalle solo macerie, e si sofferma, attraverso pannelli narrativi, sulla guerra, l’armistizio, le linee difensive, con un focus sulla Linea Gustav e San Pietro Avellana. Nella sala multimediale, inoltre, si possono scoprire immagini, documenti e proiezioni, attraverso schermi interattivi che consentono di leggere, vedere, ascoltare, con il solo movimento in aria della mani, senza toccare i visori. E di rivivere la terribile vicenda della distruzione e poi la rinascita con la ricostruzione di San Pietro Avellana. I materiali sono stati raccolti grazie alla collaborazione delle persone del paese, della Pro loco e di associazioni del territorio.
Gli abitanti di San Pietro Avellana furono costretti ad abbandonare il loro luogo d’origine, come mostra un filmato inedito girato durante l’evacuazione. Molti andarono in Puglia o nei paesi vicini già liberati. Tornarono solo a seguito della fine della guerra, cominciando a ricostruire casette di fortuna finché non ebbero la possibilità di realizzare nuove case. Il paese è cambiato totalmente: tranne la parte storica intorno alla chiesa principale, il cui impianto dei vicoli è rimasto simile, il resto del centro abitato è stato ricostruito in modo diverso da come era prima del 1943. Come mostrano alcune foto aeree in allestimento, si può osservare il paese prima della distruzione e poi i cumuli di macerie lasciati dai tedeschi. In un articolo del tempo si legge che “nessuna casa è stata lasciata in piedi”. Le abitazioni furono minate una dopo l’altra. Ma l’identità di San Pietro Avellana non è stata cancellata e il nuovo allestimento museale ne è la conferma.
«Autunno ’43 fa parte di un progetto di potenziamento del Museo dell’Alto Molise – spiega il sindaco Francesco Lombardi – partito nel 2017 con il museo archeologico e che proseguirà quest’estate con il nuovo Museo del Tartufo, con un sistema di fruizione digitale che sarà collegato anche all’Osservatorio Astronomico, in collaborazione con la Provincia di Isernia. Si tratta di un sistema museale che vuole mettere in rete tutti i luoghi di cultura di San Pietro Avellana e dei comuni della Riserva della Biosfera Unesco Alto Molise». Nel Museo dell’Alto Molise di San Pietro Avellana una sezione è dedicata agli usi e costumi, arti e mestieri, c’è una zona archeologica incentrata sul mondo sannita e adesso il nuovo allestimento sugli eventi della seconda guerra mondiale, un percorso cominciato nel 2013, in occasione del 70° anniversario della distruzione del paese, quando iniziò la raccolta dei documenti nell’idea di creare uno spazio permanente per raccontare questa importante fase storica per l’Alto Molise.
Per info: 0865.940266