Un 42enne bracciante agricolo di origini albanesi, ma da anni residente a Villalfonsina, è accusato di reiterati maltrattamenti nei confronti della moglie e dei cinque figli anche a causa della sua dipendenza dall’alcool. Il G.I.P. del Tribunale di Vasto ha disposto la misura cautelare più grave nonostante sia incensurato.
I carabinieri della stazione di Casalbordino nella serata di ieri hanno tratto in arresto ed associato in carcere un 42enne bracciante agricolo di origini albanesi, ma da anni residente a Villalfonsina con la moglie ed i cinque figli adolescenti. Nei confronti del giovane padre il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vasto, su richiesta della locale procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per maltrattamenti in famiglia aggravati dall’abuso di alcolici. La misura cautelare più afflittiva che il G.I.P. potesse disporre, nonostante lo stato di incensurato dell’uomo, dà il senso di quanto grave sia stato ritenuto il quadro accusatorio nei confronti dell’uomo.
La triste vicenda familiare è stata portata all’attenzione della procura della Repubblica di Vasto dai carabinieri della stazione di Casalbordino che solo un paio di settimane fa, a seguito dei reiterati interventi presso l’abitazione della famiglia dove oltre all’uomo vivono la moglie ed i cinque figli adolescenti, hanno raccolto la denuncia della giovane coniuge che ha avuto il coraggio di raccontare il clima di violenze in cui vivevano oramai da anni lei ed i suoi figli. La donna ha raccontato che il marito quando è in preda ai fumi dell’alcool, che oramai assume in continuazione, perde il controllo di sé e diventa violento ed oltre a danneggiare gli arredi della loro casa, si scaglia contro di lei ed i figli con ingiurie e gravi minacce di morte che in più di un’occasione sono trascese in aggressioni fisiche dirette, tanto da costringerla a rifugiarsi con i figli dal fratello per sfuggire all’ira incontrollata quanto immotivata del capofamiglia.
Questi episodi sono tra l’altro avvenuti anche alla presenza delle pattuglie dei carabinieri intervenute, che hanno impiegato diverso tempo ogni volta per far calmare l’uomo ed attendere che, dissolti i fumi dell’alcool, tornasse tranquillo divenendo, di fatto, tutt’altra persona. I carabinieri della stazione di Casalbordino hanno celermente raccolto anche le testimonianze di diversi familiari e dei vicini. Tutti hanno confermato la grave situazione descritta con la sua denuncia dalla donna che è stata segnalata immediatamente alla procura di Vasto così come dispone la recentissima normativa, cosiddetta Codice Rosso, che tutela le donne ed i soggetti deboli che subiscono violenze e nello specifico maltrattamenti, introducendo una corsia veloce e preferenziale per le denunce e le indagini riguardanti casi di violenza contro donne e/o minori, ricalcando il modello sanitario dei pronto soccorso dove per le persone infortunate che necessitano di un intervento immediato, viene attribuito un codice a colori con il rosso che è, appunto, quello più grave.