Una raffica ininterrotta di furti in abitazione che sta fiaccando il senso di sicurezza percepito in città dagli agnonesi. E nel mirino delle polemiche finisce il sistema di videosorveglianza attivo ad Agnone. Sono infatti ventidue le telecamere di sicurezza installate nelle varie zone della città, comprese lungo le vie di accesso all’abitato. A fronte di questo importante sistema installato, pagato tra l’altro con soldi pubblici, quindi dai contribuenti, i risultati in termini di deterrenza contro i reati sono pressoché nulli. Non si ricorda, a memoria d’uomo, un caso risolto con il contributo determinante delle immagini del sistema di videosorveglianza. E sorge così più di qualche dubbio sulla effettiva utilità del circuito di telecamere.
I residenti, preda e vittime di continui furti, si sentono scarsamente protetti e tutelati da quel sistema che dovrebbe videosorvegliare, ma che in realtà, nei fatti, non serve praticamente a nulla. L’altro fattore deterrente è rappresentato dai controlli e dai servizi di prevenzione posti in essere dalle Forze dell’ordine. La locale compagnia Carabinieri, con i mezzi e gli uomini a disposizione, fa quello che può. E lo fa anche bene, visto che nei giorni scorsi il dispositivo di sicurezza ha permesso il fermo di un sospettato. Ma è evidente che qualcosa vada migliorato, perché la percezione di sicurezza in città sta crollando impietosamente.
E già qualcuno, tra i residenti nei quartieri più colpiti dai ladri, pensa di difendersi da solo. Ronde notturne, per pattugliare le strade, magari quelle più nascoste e isolate, nei cosiddetti punti morti del sistema di videosorveglianza. E’ questa l’idea, o meglio la voce che circola sempre più insistentemente tra gli agnonesi. Rispetto a questa vera e propria emergenza sicurezza lascia perplessi il silenzio dell’amministrazione comunale, tecnicamente il gestore del sistema di videosorveglianza. La richiesta dei cittadini è che il sindaco Daniele Saia prenda provvedimenti, potenziando magari il sistema di sicurezza, ma anche sollecitando la Prefettura pentra a prendere quelle iniziative ritenute utili ad incrementare i controlli sul territorio.
Caterina d’Alba