«Ci muoveremo su tre fronti paralleli per individuare una soluzione efficace alle carenze di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta che si registrano in alcune aree della nostra regione: incentivi per chi sceglie le sedi in zone disagiate; possibilità agli studenti dei corsi di specializzazione in medicina generale di partecipare agli avvisi per la copertura delle carenze; istituzione di nuclei territoriali (sul modello delle Usca) a valenza distrettuale da destinare ai centri in cui l’assistenza primaria, anche pediatrica, risulti carente e aperti alla partecipazione dei medici di medicina generale già operanti nell’area».
Lo puntualizza l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, commentando le iniziative messe in campo dal Dipartimento regionale Sanità per affrontare concretamente i disagi che si registrano soprattutto in alcuni territori dell’entroterra abruzzese scarsamente popolati, come l’Alto Vastese. Difficoltà comuni anche ad altre Regioni italiane con le stesse caratteristiche demografiche e orografiche.
«E’ in corso un confronto costante con le organizzazioni di categoria della medicina generale – continua l’assessore – e stiamo valutando con loro tutte le opzioni sul tavolo. Queste a cui ho appena accennato sono quelle che si presentano più facilmente praticabili e che potrebbero essere disciplinate negli accordi integrativi regionali, trovando così celere applicazione. Il nostro impegno va in questa direzione per centrare l’obiettivo di una sanità di prossimità garantita a tutti i nostri concittadin».