“Smentiamo senza mezzi termini la grande bugia che in questi giorni è stata costruita sull’abolizione della surroga: non è mai stata dichiarata incostituzionale. Anzi, è legittima ed esplica i suoi effetti permettendoci di tornare al voto senza più quel meccanismo perverso che consente a persone non elette di sedere in Consiglio regionale. Semmai ad essere illegittima è stata la sua applicazione da parte del centrodestra”.
Lo dichiarano in conferenza stampa i consiglieri regionali del M5S con in testa il capogruppo Andrea Greco.
“Va assolutamente ridimensionato l’impatto mediatico che questa sentenza ha avuto – hanno sottolineato -. Noi conosciamo bene la materia e, ancora prima del nostro insediamento, avevamo chiesto l’abolizione della surroga con effetto immediato, perché l’abbiamo sempre ritenuta un istituto che distorceva l’equilibrio democratico e la volontà degli elettori, in quanto non permetteva l’esatta rappresentanza espressa con i risultati del voto. È bene spiegare, al contrario della narrazione che è stata fatta in questi giorni, che questa sentenza non avrà alcun costo sui contribuenti e, ancora di più, che questo che si è stabilito è soltanto un principio. Sarà poi un Giudice a valutare se, nel caso dei Consiglieri non eletti Antonio Tedeschi e Filoteo Di Sandro, c’è stato un eventuale danno, ma soprattutto a quanto ammonta un eventuale risarcimento. Senza contare che gli stessi, se alle prossime elezioni regionali dovessero essere eletti, dovrebbero rinunciare alla causa in corso che li renderebbe altrimenti ineleggibili”.
“Ecco perché questo clamore mediatico ci sembra eccessivo, oltre che distorsivo della percezione che i cittadini possono avere su un tema che abbiamo sempre difeso proprio perché crediamo che garantisca il rispetto delle loro scelte elettorali. Anche alcuni esponenti del centrosinistra – hanno aggiunto – si sono affrettati a commentare questa sentenza con un saccente ‘lo avevamo detto’. Bene, non lo avevano solo detto, lo avevano fatto: perché questa legge porcata porta la firma del centrosinistra a trazione Vincenzo Niro. Una legge scritta a pochi mesi dal voto del 2018 per evitare che il MoVimento 5 Stelle vincesse le elezioni. Quello che è evidente è che la nostra azione percussiva condotta all’interno delle istituzioni in questi cinque anni ha fatto emergere l’inconsistenza del centrodestra. Da una parte, l’eliminazione della surroga è valsa una battaglia giudiziaria ‘tutti contro tutti’ nella maggioranza; dall’altra, la nomina illegittima dell’ex consigliere Nico Romagnuolo è valsa un’indagine per otto componenti dell’esecutivo tra Presidente di Regione, assessori ed ex consiglieri regionali”.
Insomma – hanno concluso – abbiamo portato i maggiori partiti del centrodestra a presentarsi alle prossime elezioni con fratture insanabili. Gli stessi partiti che hanno dimostrato di tenere a cuore questi temi, più che i problemi da risolvere per i molisani.
A margine della conferenza stampa la notizia che l’assessore Niro si è dimesso: tornerà ad essere consigliere. Una decisione, concordata con il presidente Toma, che di fatto sbarra la strada al rientro in Consiglio di Tedeschi. Chi invece rientrerà è Filoteo Di Sandro (FdI) allineatosi al pensiero di Toma. Stamattina in programma l’ultimo consiglio regionale prima del voto d giugno.