Il Consorzio con le Api, Associazione a sostegno degli apicoltori della Regione Molise, porta all’attenzione
delle istituzioni regionali la grave situazione di crisi che sta vivendo l’apicoltura.
«La situazione climatica estrema degli ultimi mesi, con pioggia e freddo che sta perdurando anche nel mese di maggio, hanno portato le famiglie di api all’esaurimento delle scorte di miele necessario al loro sostentamento ed alla necessità di una continua nutrizione di soccorso da parte degli apicoltori, con un notevole aumento dei costi di gestione per le aziende apistiche. Questa situazione ha ormai compromesso i vari raccolti, azzerando le produzioni di miele Millefiori primaverile, di Acacia e di Sulla, a cui si aggiunge un ulteriore rischio per le produzioni di miele estivo, data la situazione di stress continuo a carico degli alveari, costretti a sopportare delle condizioni climatiche estreme, assolutamente non tipiche di questo periodo. Si vuole ricordare, alla vigilia della Giornata Mondiale delle Api che ricorre il 20 Maggio, l’importanza fondamentale di questo insetto per l’impollinazione della maggior parte delle specie produttive vegetali del comparto agricolo e per il mantenimento della biodiversità vegetale, sottolineando il concreto rischio che il perdurare dell’attuale situazione climatica in questo e negli anni futuri, comporterà inevitabilmente
la chiusura di numerose aziende del settore».
«Inoltre, ad aggravare la situazione del settore è il crescente aumento dei costi di tutti i beni essenziali per l’allevamento delle api, oramai non più sostenibili in assenza di un concreto sostegno economico delle Istituzioni regionali, nazionali e europee. Per queste motivazioni chiediamo alle Istituzioni regionali competenti, il riconoscimento dello stato di emergenza, per alleviare i costi di allevamento e per salvare, almeno parzialmente, la stagione produttiva 2023. Si rammenta che l’apicoltura non rientra nei piani assicurativi nazionali e che quindi necessita di contributi compensativi come quelli previsti dall’art. 5 del D.lgs 102/2004 e s.m.i.».