Una intera regione con il fiato sospeso in attesa della proclamazione della Capitale italiana della Cultura 2026. Agnone e il Molise incrociano le dita nella speranza che il sogno possa tramutarsi in realtà giovedì 14 marzo quando nella sala ‘Spadolini’, al ministero della Cultura, alle ore 11 si conoscerà il responso che tiene sulla corda dieci città italiane, tra le quali Agnone. A presenziare l’evento il ministro, Gennaro Sangiuliano.
L’evento, inizialmente in programma per fine marzo, è stato quindi anticipato tra 48 ore quando finalmente si conoscerà il nome della città vincitrice del concorso nazionale che assegna un milione di euro. Una cifra che andrà a sommarsi alle enormi ricadute in termini di presenze turistiche nonché ad una notorietà senza eguali. Inutile dire di essere di fronte ad un appuntamento con la storia, probabilmente il più importante dalla nascita dell’Atene del Sannio.
Negli ultimi giorni ad Agnone si respira un clima di cauto ottimismo, unito a quella scaramanzia che non guasta mai. Al contempo c’è la consapevolezza che l’impresa resta assai ardua.
La presentazione del dossier ‘Fuoco, dentro. Margine al centro’ ha colpito positivamente la commissione chiamata a valutare le altre proposte tutte di altissimo spessore. Insomma, gli addetti ai lavori considerano Agnone l’outsider che dovrà infilarsi tra le favorite che oggi portano il nome de l’Aquila, Lucera, Rimini e Alba, le quali possono contare su un budget economico nettamente superiore rispetto alla piccola realtà molisana.
Dalla sua Agnone intende far leva sulla marginalità delle aree interne che diventa l’elemento propulsore di una ripartenza tanto auspicata quanto doverosa affinché un intero territorio possa recitare una parte importante nella vita sociale e culturale del Paese dove i piccoli borghi rappresentano un patrimonio da conservare e valorizzare.
Questa sarebbe la chiave di lettura, nonché l’occasione propizia. Alla commissione presieduta da Davide Desario il compito di scegliere il miglior progetto. In Molise ci credono, e non potrebbe essere altrimenti. Ci siamo. Il tempo delle parole è terminato. Agnone sogna e con essa il Molise e l’intera dorsale appenninica che hanno una grande fame di riscatto.
Noi Molisani, e di certo non solo noi,
convintamente crediamo nella fattibilità di questo, sia pure complesso, progetto che porrebbe la capitale civettuola del Molise Altissimo sulla ribalta quale capitale culturale 2026, e siamo pronti a dare il meglio di noi stessi! Forza Agnone 2026, siamo tutti uniti,
tutti in te, tutti con te, tutti per te! ❤️