Michele Antonio Carmosino, 76 anni, è un esempio straordinario di dedizione allo studio e alla conoscenza. Ex presidente della comunità montana “Alto Molise” e consigliere comunale di Vastogirardi in quota Pci negli anni ’80, ha costruito una carriera ricca di successi sia nel settore pubblico che nel privato, ricoprendo anche il ruolo di manager Asl nelle Marche. Tuttavia, ciò che lo distingue maggiormente è la sua insaziabile sete di sapere. Carmosino, infatti, ha conseguito nove lauree e sta per aggiungere una decima al suo palmarès accademico. La sua prima laurea risale al 1972, quando si diplomò in Ingegneria, ma la vera svolta nella sua vita accademica avvenne molti anni dopo. Nel 1996, all’età di 48 anni, mentre lavorava come ingegnere alla Sip e dopo il matrimonio con Paola e la nascita delle sue figlie, Carmosino si è iscritto a Giurisprudenza. Da lì in poi, la sua passione per lo studio non ha più conosciuto sosta.
Originario del piccolo comune alto molisano, dopo aver superato l’esame di Stato, ha iniziato a esercitare come avvocato, ma il desiderio di apprendere nuove discipline lo ha spinto a proseguire: «A 63 anni avevo già conseguito otto lauree, tra cui Economia, Lettere Classiche e Lingue», racconta Carmosino, intervistato da Sabina Pignataro su la Repubblica. Nel corso degli anni ha frequentato varie facoltà, spinto dalla curiosità e dalla voglia di scoprire, fino a giungere alla sua nona laurea in Medicina nel 2022. Anche qui, la sua passione si è manifestata con grande intensità: ha studiato l’Alzheimer e ha ottenuto l’abilitazione alla professione medica.
Con umorismo, ricorda: «Il mio relatore mi suggerì di pubblicare la tesi, ma gli risposi: “Professore, che va pensando? Qui ci vuole qualcuno che curi me!”». L’ironia di Carmosino riflette la sua visione della vita e della conoscenza, un percorso senza fine in cui il traguardo non è mai definitivo. Nonostante la sua età, Carmosino non accenna a fermarsi e si prepara a laurearsi in Comunicazione scientifica biomedica. Nel frattempo, frequenta anche il terzo anno di Studi storico-artistici, approfittando della recente possibilità di iscriversi contemporaneamente a due corsi di laurea. Il legame con sua moglie Paola, scomparsa vent’anni fa, è stato un motore fondamentale della sua vita accademica. Ogni tesi è stata dedicata a lei con la frase: «All’infinito, tutto come ogni attimo della mia vita, dedicato a Paola».
Il dolore della perdita, trasformato in dedizione allo studio, ha segnato profondamente la sua traiettoria personale. La sua vita non è stata però solo sui libri. Grande appassionato di viaggi, Carmosino ha completato tre volte il giro del mondo. Nel 1978, durante una delle sue avventure più memorabili, visitò il Tibet, dove incontrò Reinhold Messner, il celebre alpinista. «Messner era seguito da una troupe televisiva, io invece giravo documentari per conto mio», racconta con orgoglio. Ha accumulato timbri di frontiera come trofei, tra cui il numero 17 sul suo passaporto tibetano, ottenuto in un periodo in cui il primo ad entrare era stato Giulio Andreotti.Nonostante i suoi numerosi successi, Carmosino è rimasto umile.
«Mi fanno i complimenti, ma io non capisco perché. Se ti piace l’amatriciana e la mangi spesso, nessuno ti elogia. A me piace studiare, perché dovrebbe essere diverso?», afferma con schiettezza. Anche i suoi consigli agli studenti sono semplici ma efficaci: «Il giorno prima dell’esame non apro i libri», suggerisce, mostrando come il suo metodo si basi più sulla costanza che sulla preparazione dell’ultimo minuto. Michele Carmosino rappresenta un esempio vivente di come la passione per lo studio possa durare una vita intera e di come, anche a 76 anni, non sia mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo.