Stop del Consiglio di Stato alla realizzazione di un parco eolico sul Monte Amiata, nel comune di Roccalbegna (Grosseto). La notizia, sia pure lontana geograficamente, è invece di interesse locale perché anche in Alto Molise e Alto Vastese si assiste ad una vera e propria «aggressione eolica» da parte dei “signori del vento“. Nuovi progetti che prevedono l’installazione di altre torri eoliche sono stati presentati in Regione Abruzzo e attendono il parere del comitato per la valutazione di impatto ambientale.

Per l’associazione “Italia Nostra” si tratta, in relazione al pronunciamento del Consiglio di Stato, di «una sentenza storica» con la quale i giudici amministrativi hanno affermato «una serie di principi che sono destinati a fare giurisprudenza».

Nella sentenza si afferma che «l’impatto visivo è uno degli impatti considerati più rilevanti fra quelli derivanti dalla realizzazione di un campo eolico» e che «il paesaggio, quale bene potenzialmente pregiudicato dalla realizzazione di opere di rilevante impatto ambientale, si manifesta in una proiezione spaziale più ampia di quella riveniente dalla sua semplice perimetrazione fisica consentita dalle indicazioni contenute nel decreto di vincolo».

Il Consiglio di Stato ha precisato inoltre che il proponente del progetto deve svolgere una «analisi del territorio attraverso una attenta e puntuale ricognizione e indagine degli elementi caratterizzanti e qualificanti il paesaggio». Le analisi «debbono non solo definire l’area di visibilità dell’impianto, ma anche il modo in cui l’impianto viene percepito all’interno del bacino visivo».
Italia Nostra sottolinea che la normativa in favore delle rinnovabili «non può annullare la tutela del paesaggio». Insomma, finalmente anche i giudici amministrativi si accorgono che forse con il business dell’eolico si sta esagerando a scapito delle popolazioni che abitano i territori montani.