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  • Taglio del bosco di Sant’Amico, marcia indietro del Comune: in «autotutela» la dirigente blocca tutto

    Colpo di scena a San Pietro Avellana: è lo stesso Comune che, «in autotutela», sospende le precedenti determine che autorizzavano il taglio di una porzione del bosco di Sant’Amico, proprio all’ingresso del paese. La banale gestione boschiva sta diventando un sorta di storia infinita nel piccolo centro dell’Alto Molise. La questione va avanti da mesi, tra polemiche, proteste e la volontà, da parte dell’amministrazione in carica guidata dalla sindaca Simona De Caprio, di procedere ai tagli di porzioni di bosco al fine di trarne utili per le casse comunali, da reinvestire, magari, in servizi di pubblica utilità. Nei mesi scorsi le proteste e le recriminazioni degli ambientalisti, o sedicenti tali, erano rimbalzate anche sulla stampa, proprio su queste colonne.

    E’ addirittura nato una sorta di movimento spontaneo, un comitato civici, composto per lo più da gente che vive altrove, che si è dotato anche di una pagina social, per scongiurare quella che ai loro occhi sembrava una devastazione senza precedenti, tra l’altro in un luogo sacro e caro alla comunità dei cittadini di San Pietro Avellana. «La strage di alberi nel Bosco di Sant’Amico, temuta e scongiurata per tanti mesi, è vicina ad essere realizzata. – scrivevano gli ambientalisti sui social pochi giorni fa – Tanti uccelli non troveranno più la casa, tanti tartufi non nasceranno, tanti insetti rimarranno senza sostentamento e tante persone senza l’apporto del loro ossigeno e senza la protezione della loro ombra, che si proietta e permane come un lutto nel profondo dell’animo di pochi e come  un’onta su un paese, che non ha saputo tutelare il suo bosco sacro». Una visione catastrofica, come se il Comune avesse ordinato di radere al suolo l’intero bosco di Sant’Amico. Così non è, evidentemente, perché il tutto è stato fatto dopo gli opportuni pareri e un piano di taglio stilato da un dottore agronomo forestale, con tutte le autorizzazioni del caso.

    O almeno questo è quanto si credeva fino a poco fa, quando poi il colpo di scena: l’ingegner Elvira La Rocca, responsabile dell’area lavori pubblici del Comune di San Pietro Avellana, ha firmato una determina con la quale annulla le precedenti disposizioni. «A seguito di controlli è necessario procedere con l’annullamento della determina dell’Area Tecnica nr. 295 del 29.09.2025 di aggiudicazione definitiva dell’ “Avviso di vendita asta pubblica telematica per la vendita del taglio di una fustaia di faggio, in località “Sant’Amico”, particelle forestali n. 32-40-41 di proprietà del Comune di San Pietro Avellana» si legge nell’atto pubblico dirigenziale di questi giorni. «A seguito di controlli», questa la formula usata dalla dirigente del servizio, ma nulla viene detto nello specifico, cioè di cosa si tratti in particolare. Un atto che, alla prima analisi, appare non sufficientemente motivato, esponendo quindi l’ente ad un possibile ricorso da parte dell’aggiudicatario, una ditta di Piedimonte Matese, tra l’altro l’unica ad aver risposto al bando di gara dopo che per due volte era andato deserto. 

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