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  • Pregiudicati e risse nel locale, scatta la chiusura per un bar in Molise

    La Polizia di Stato del Commissariato di P.S. e del Comando Compagnia Carabinieri di Termoli ha dato esecuzione ad un provvedimento di sospensione della SCIA per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande, emesso per la durata di 7 giorni – dal Questore di Campobasso ai sensi dell’art. 100 del TULPS nei confronti della titolare di un bar della cittadina termolese. Il provvedimento, di natura cautelare e non sanzionatoria e fondato su esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica oggettivamente considerate, è stato ritenuto necessario in quanto in più circostanze personale della Squadra Volanti del Commissariato e del Radiomobile dei Carabinieri è intervenuto presso quell’esercizio pubblico per sedare risse e tafferugli, accertando nelle varie circostanze l’assidua frequentazione del locale da parte di persone pregiudicate. L’ultimo episodio in ordine di tempo risale al 24 aprile u.s.,  allorquando personale dei Carabinieri e della Polizia di Stato procedeva  all’ennesimo intervento e traeva in arresto due persone, di cui una già gravata da altri precedenti penali,  per oltraggio, violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.

    In concomitanza della suddetta operazione di Polizia, nella medesima giornata del 6 maggio, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di un pregiudicato termolese.

    Nello specifico, nel corso della notte del 9 aprile u.s., personale della Squadra Volanti del Commissariato P.S. di Termoli interveniva presso il bar di cui in premessa, dove era stato segnalato un diverbio tra avventori. Sul posto, gli agenti rilevavano la presenza del predetto pregiudicato, il quale aveva violato la misura dell’obbligo di dimora cui era sottoposto. L’uomo veniva pertanto deferito all’Autorità Giudiziaria che, a seguito di accertamenti esperiti dal suddetto personale di Polizia, sostituiva la misura dell’obbligo di dimora con quella della custodia cautelare in carcere. Il provvedimento restrittivo veniva eseguito con la traduzione della persona presso la Casa Circondariale di Larino.

     

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