Il Presidente della Repubblica congela le dimissioni che Renzi gli ha presentato al Quirinale vista la necessità di completare l’iter parlamentare della manovra e per scongiurare i rischi di esercizio provvisorio. Il premier potrà lasciare ‘al compimento di tale adempimento, presumibilmente venerdì’. Dopo la vittoria del No al Referendum costituzionale, 59,11% contro 40,89%, Mattarella ha ricordato che in Italia c’è una ‘democrazia solida’ e ‘scadenze da rispettare’. Per questo chiede che ‘il clima politico sia improntato al rispetto reciproco’. Nel pomeriggio, prima di salire al Colle, Renzi ha presieduto un Consiglio dei ministri nel quale ha ringraziato i membri del Governo per lo ‘spirito di squadra’, confermando le sue dimissioni.
L’ipotesi maggiormente accreditata fino a questo momento – a questo punto – è che Renzi possa restare fino all’approvazione della Legge di Bilancio da varare in Senato in tempi brevissimi, già entro venerdì. L’ipotesi, dunque, è quella di una fiducia ‘tecnica’. Una possibilità che ha come conditio sine qua non il congelamento delle dimissioni di Matteo Renzi fino all’approvazione della legge. L’iter potrebbe anche essere ulteriormente accelerato nel caso in cui al Senato si trovi un accordo per anticipare il termine della scadenza degli emendamenti in commissione e non presentare alcuna proposta di modifica. Un simile scenario già è stato praticato nel 2011 con il governo Berlusconi.
C.C.