“Il Presidente Luciano D’Alfonso e l’assessore regionale Dino Pepe non permettano che in Abruzzo si blocchi la caccia per due anni nei territori colpiti dagli eventi incendiari come proposto da alcune sigle ambientaliste e dall’Ispra poiché riteniamo tale decisone assurda, scellerata e non supportata scientificamente che andrebbe solo a danneggiare ulteriormente ed esclusivamente sia il mondo agricolo sia quello venatorio”.
Questa la richiesta avanzata dai consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri che in una lettera inviata al mondo venatorio esprimono tutta a loro preoccupazione econtrarietà all’ipotesi di chiusura dell’attività venatoria e invitano sia gli agricoltori sia i cacciatori ad “intervenire presso le rispettive rappresentanze nazionali affinché vi sia una posizione netta e chiara contro una tale eventuale sciagurata disposizione”. «L’ipotesi di chiusura della caccia in molte Regioni italiane – si legge nella missiva a firma di Febbo e Sospiri – è un punto iscritto all’ordine del giorno della prossima conferenza della Commissione Politiche Agricole delle Regioni (Parlamentino agricoltura) dove la Regione Abruzzo deve opporsi evitando di subire tale decisone. Infatti ci aspettiamo sia da D’Alfonso sia da Pepe un presa di posizione netta e chiara per difendere il nostro territorio poiché bloccare la caccia significherebbe creare le condizioni per arrecare ulteriori danni al mondo agricolo e quello venatorio. Oltremodo riteniamo anche ingiustificata la richiesta delle associazioni ambientaliste poiché nelle aree boschive incendiate vige per legge nazionale il blocco dell’attività venatoria per dieci anni. Poi per la Regione Abruzzo si tratterebbe di una vera assurdità, data la percentuale di territorio interessato rispetto al totale del patrimonio boschivo peraltro già incluso per la stragrande maggioranza in aree protette. Evidentemente queste associazioni puntano a una preclusione a priori della caccia piuttosto che a risolvere il problema vero e proprio. Inoltre – continuano Febbo e Sospiri – chiediamo che una proposta del genere venga portata all’attenzione dell’intero Consiglio regionale per essere discussa con il coinvolgimento del mondo agricolo e quello venatorio poiché, siamo ben consapevoli, come devono essere coinvolti invece i veri protagonisti di tutte quelle attività di gestione, prevenzione e controllo dei territori. Quindi crediamo che sia arrivato il momento di far sentire la vostra voce e mostrare il nostro dissenso da certe incomprensibili decisioni. Crediamo che il mondo venatorio, e a caduta quello agricolo, non possano più subire lo stress ambientalista e vedere nel “blocco della caccia” la risoluzione di tutti i problemi. Pertanto – concludono Febbo e Sospiri – chiediamo al Presidente D’Alfonso ed al suo delegato alla caccia di intervenire e opporsi fermante all’ipotesi di chiusura della caccia di due anni in Abruzzo altrimenti subiremmo da questo Governo nazionale un ulteriore danno a svantaggio dei nostri agricoltori e cacciatori”.