“La caccia va abolita, perché crudele e anacronistica”, ma in attesa di questa riforma il Movimento animalista chiede che si assumano “misure preventive e restrittive”, come, per esempio, il raddoppio delle distanze di sicurezza e il divieto di cacciare la domenica. Lo ha detto oggi l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento, durante una conferenza stampa a Montecitorio con l’Associazione Vittime della Caccia.
“Il fatto che si tratti – afferma l’on. Brambilla – di un appuntamento fisso e legale non deve far perdere di vista il vero significato dell’apertura della stagione venatoria: è l’avvio di una strage assurda, ingiustificabile, inaccettabile, di povere creature indifese. Una guerra che, secondo stime attendibili, provocherà almeno 400 milioni di vittime tra gli animali selvatici, già stremati dall’antropizzazione del territorio e dai mutamenti climatici. Invece di preoccuparsi di questo, le Regioni fanno a gara nell’approvare misure che favoriscono i cacciatori, deroghe o altri abusi filovenatori approvati all’ultimo momento o in assenza di piani faunistici. Il tutto sotto gli occhi del cosiddetto “governo del cambiamento”, dal quale ci aspettiamo atti concreti, di discontinuità rispetto ai governi Renzi e Gentiloni, “i più antianimalisti della storia”. Da anni l’Italia e le sue Regioni rischiano condanne per la violazione delle norme europee sulla tutela degli uccelli e degli habitat: per fortuna ci sono i tribunali amministrativi che in molti casi, su ricorso delle associazioni, rimettono le cose a posto”.
«La caccia non uccide soltanto gli animali, è una minaccia per la sicurezza delle persone», continuano gli animalisti. “Pochi giorni fa, a Cesena – prosegue la presidente del Movimento animalista – un bambino è stato ferito alla schiena mentre giocava nel giardino di casa. Un caso tra i tanti: secondo i dati dell’AVC, in undici stagioni, e senza tener conto degli incidenti fuori dall’ambito venatorio, 217 persone hanno perduto la vita e 804 sono state ferite”.
“L’Associazione Vittime della caccia – conferma il vicepresidente Maurizio Giulianelli – si renderà disponibile all’avvio di un tavolo di lavoro con tutti i soggetti impegnati nella politica e nel mondo associativo che intendano realizzare gli obiettivi e le aspirazioni di tutte le realtà contrarie a questa barbara attività, anche in rappresentanza di tutti quei cittadini, la maggioranza degli italiani, che sono nettamente contrari alla caccia, e non regolamentaristi!”.
“L’abolizione della caccia – sottolinea l’on. Brambilla – è e resta il nostro obiettivo. E’ certamente l’obiettivo sostanziale della mia pdl AC18, l’unica del genere depositata in questa legislatura, che mira, sulla linea dei referendum del 1997, a cancellare il primo e il secondo comma dell’art.842 del Codice civile, per impedire l’attività venatoria sui fondi altrui. E’ un “no” di fatto alla caccia com’è praticata oggi, più facile da attuare che un “no” di principio. Nel frattempo, però, chiediamo, quantomeno, il raddoppio delle distanze di sicurezza, il divieto di sparare la domenica e controlli medici annuali per i cacciatori. Il governo adotti misure stringenti per la tutela della biodiversità, si adoperi per fermare la deriva delle Regioni, intensifichi i controlli sulla caccia legale e sulle armi legalmente detenute (soprattutto quelle “ad uso sportivo”) e dichiari guerra, questa sì implacabile, al bracconaggio”.