CAMPOBASSO – «Un territorio che non riesce a dare ai suoi figli certezza nel futuro e costringe loro ad andare altrove per trovare lavoro è condannato inevitabilmente a morire. Dobbiamo fare in modo che nei giovani si riaccenda la voglia di fare impresa e a noi amministratori pubblici spetta il compito di accompagnarli con adeguate azioni di sostegno».
Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, a margine dell’incontro che si è svolto ieri a Campobasso presso la Biblioteca d’Ateneo dell’Unimol per presentare “Resto al Sud”, l’incentivo di Invitalia che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno e che prevede una dotazione finanziaria complessiva di 1.250 milioni di euro. Le iniziative imprenditoriali riguardano la produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo.
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo e in un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo. «Sono occasioni da prendere al volo – osserva il presidente Toma – perché il sostegno all’autoimprenditorialità giovanile è una delle strade da percorrere per riattivare il circuito virtuoso dell’offerta di lavoro e per rilanciare l’economia locale. Fare impresa significa dare una risposta a se stessi e offrire opportunità lavorative agli altri».
«Come Regione Molise – prosegue il governatore – ci stiamo impegnando in una serie di azioni e di misure tese a supportare quanti intendano coniugare spirito imprenditoriale, innovazione e ricerca. Abbiamo pubblicato diversi Avvisi e, in taluni casi, siamo alla fase immediatamente precedente la concessione dei finanziamenti. Certo, dobbiamo lavorare sodo, soprattutto in materia di dotazioni infrastrutturali da mettere a disposizione di chi voglia fare impresa nel Molise. Qui, purtroppo, scontiamo le conseguenze di notevoli ritardi che si sono accumulati negli anni».
«È una scommessa – conclude Toma – che dobbiamo vincere ad ogni costo, ponendo le condizioni affinché creatività, intraprendenza e capacità produttiva possano trovare terreno fertile anche da noi come avviene in altre regioni d’Italia, dove questo modello di sviluppo è già ampiamente consolidato».