AGNONE – «Il Molise è una piccola Svizzera e dobbiamo fare molto di più per questa regione». Lo ha dichiarato ieri il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a margine di un convegno svoltosi a Rocchetta a Volturno (Isernia) per celebrare il 75° anniversario: ‘Monte Marrone 1944-75 anniversario della rinascita dell’Esercito Italiano’. «Il mio legame con il Molise è particolare – ha proseguito Trenta – tutta la mia famiglia acquisita vive qui (il marito è originario del Molise, ndr). E’ una bellissima regione che deve essere valorizzata. Sono dispiaciuta per le cittadine che si spopolano e penso che noi politici dovremo fare un po’ di più perché queste sono delle aree bellissime del paese, dove c’è la storia, c’è la cultura». Solite dichiarazioni di facciata che dipingono il Molise come una terra bucolica, “cuore verde” d’Italia insieme all’Abruzzo. E fin qui nulla di nuovo, ma con singolare tempismo, poco dopo le dichiarazioni di Trenta, il presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia, ha postato sul suo profilo Facebook una foto tratta dal confine tra Abruzzo e Molise sulla vecchia statale Istonia, al ponte Sente quello originario. Il presidente, o chi per lui, ha sbianchettato la parola Molise sulla tabella del confine di regione e ha aggiunto le parole “Piccola Svizzera“, scimmiottando così le dichiarazioni della Ministra della Difesa. Una presa in giro non si sa bene rivolta a chi, se alla signora ministro o se al Molise, anzi all’Alto Molise visto che quella tabella di confine è proprio al confine sulla mulattiera. Se la Svizzera, nell’immaginario collettivo, è il paradigma della precisione e dell’efficienza, certo l’accostamento con l’Alto Molise è davvero irrispettoso, persino offensivo per le popolazioni che ostinatamente combattono lo spopolamento restando a vivere sui monti senza uno straccio di servizio: alberghieri senza cucine, strade impraticabili, provinciali dissestate, ponti chiusi, ospedali smantellati, digital divide, emergenza cinghiali, spopolamento e via elencando. Altro che Svizzera, l’Alto Molise somiglia di più ad un paese del Terzo Mondo. E Coia, che ha amministrato da decenni, si permette anche il lusso di fare lo spiritoso.
Francesco Bottone
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